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In ricordo di Elio Salviato

paròn di «Berta»



diegocalle@libero.it
     sabato 13/10/2012 12.10
   
Ieri, venerdì, alle ore 19,30, ci ha lasciati Elio Salviato paròn di Berta, socio CVC e dell'Associazione Vela al Terzo, compagno insostituibile di mille escursioni e regate di vela al Terzo.
Lo vorrei ricordare, oltre che con una fotografia, anche con 2 piccoli racconti da lui scritti.

Ciao Elio, 
ci mancherai. 
Diego 
  


       
Elio Salviato, classe '41, con la sanpierota Berta, ha vinto i Campionati AVT 2006 in Categoria Verde, e i campionati 2008 e 2009 in Cat. Marrone
E' risultato 2° in Cat. Marrone nel 2007 e nel 2010, con innumerevoli primi posti in Regata.     
    


   
[...] Da quel momento fu solo mare, brezza, cielo e anche tanti scricchiolii del legno che si sono impossessati per sempre di una parte di me [...]

   
   

Ricordo d'infanzia      di Elio Salviato

Il lungo periodo secco e luminoso di quest’ultimo fine inverno-inizio primavera, mi hanno nostalgicamente riportato alla memoria un episodio della mia infanzia.

 

Alla fine degli anni ’40 incappai in un fastidioso malanno per cui il medico suggerì che mi avrebbe giovato stare un po’ lontano dalle nostre umide case.

Ora, mio nonno, durante la prima guerra mondiale, era venuto in contatto in circostanze abbastanza avventurose, con un suo coetaneo dell’altra sponda dell’Adriatico: un Dalmata di Nona di nome Cian.  

  

Erano diventati amici e legati da profondo e reciproco rispetto. Questi aveva un trabaccolo col quale periodicamente trasportava a Venezia legname e ripartiva poi, con carbone e concime.  
 

Fu così che i miei, mio nonno, pensarono e presero accordi affinchè andassi per qualche tempo al di là dell’Adriatico alla ricerca di un clima meno umido.

Mi accompagnarono una mattina di Marzo a Venezia, all’imbarco delle Fondamente Nuove dove, discosta dalla riva stava ormeggiata la barca.

Era alta, tozza, imponente, tutta in legno con le tavole delle murate a vista, due alberi e due strani occhi a prua: sembrava uscita fuori dal tempo!  
 

La traversata durò due giorni. C’era anche un motore: grande, rumoroso e puzzolente.  

A metà traversata, già in vista della costa Dalmata, fu issata una grande vela trapezoidale, logora e stinta di cui ricordo le smisurate antenelle.

Da quel momento fu solo mare, brezza, cielo e anche tanti scricchiolii del legno che si sono impossessati per sempre di una parte di me.

 

Nona, un paese dalle tonalità grigio chiaro e scuro, fatto di pietre, chiese antiche, rovine di ponti, templi e mura romane, una laguna e un mare poco profondo ma pescoso. In lontananza verso nord, al di là delle baie, un’imponente catena di montagne.  
 

A casa di Cian, che confinava con la chiesa di S. Anselmo, fui ospite per un mese e mezzo fra gente semplice e dalla parlata amica, in un clima secco e perennemente ventilato.

Poi a metà Aprile tornai a casa. La maestra di scuola aveva fatto sapere che se fossi ritornato non avrei perso l’anno scolastico.

 

Salviato Elio  

 

 

Nona (in croato Nin) è una città della Croazia di 4.603 abitanti, situata nella Regione zaratina 15 km a nord di Zara. Nona è una delle città più antiche della Croazia

 

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Il racconto di Elio pubblicato nel 1993

il ritratto di Elio eseguito nel 2008 da Tony Peressin

  
  
Penonsin ceeste e strissa nera 2013
... con la vela gonfia nella calma piatta sopra le rovine di sacca delle case...

 

 

 

 

                                                                                                                                           byRevi 13.10.2012