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   29 novembre 2013

   

La laguna e le origini l’archeologo Canal Veneziano dell’anno

Il premio della Settemari 2013 a colui che ha consentito con i suoi ritrovamenti di riscrivere la storia di Venezia

di Alberto Vitucci
  
  
VENEZIA. È riconosciuto da tutti come il padre dell’archeologìa lagunare. Lo studioso autodidatta che ha consentito di ricostruire la storia delle origini di Venezia e gli insediamenti romani che risalgono al I secolo. Una realtà che prima non era conosciuta dalle fonti ufficiali. Ernesto Tito Canal, classe 1924, è il «veneziano dell’Anno 2013 della Settemari. Un riconoscimento particolare che arriva dall’associazione, fondata nel 1977 con scopi culturali e sportivi, a una figura di spicco dell’archeologìa veneziana. Canal ha appena finito di lavorare a un libro importantissimo. «Archeologìa della laguna di Venezia» è il volume che raccoglie cinquant’anni di scoperte e ricerche condotte sul campo. Con i pescatori di Burano e Pellestrina e gli amici di Castello, Ernesto ha percorso per decenni la laguna in lungo e in largo alla ricerca delle tracce della storia antica.

"La Nuova" per Canal ha scelto l'immagine del sito web CVC in rete dal 2006


Ecco allora i ritrovamenti, in alcuni casi clamorosi, di legni e marmi sotto lo strato di fango e di alghe. Pavimenti romani, mattoni sesquipedali e argini-strada che testimoniano inequivocabilmente come la laguna fosse abitata – e percorsa dai romani con i loro carri e le navi commerciali – molto prima dell’arrivo dei Veneti. Reperti preziosi come vasi, anfore, mosaici. In tutto oltre 90 mila pezzi consegnati dall’archeologo alle Soprintendenza, di cui divenne ispettore onorario nel 1971 (Archeologica) e 1980 (Monumenti). Canal aveva cominciato per passione. Si faceva portare in laguna dal suo amico Archimede D’Iseppi, pescatore fagiarotoche conosceva canali, velme e barene come le sue tasche. Così negli anni Sessanta cominciano le prime scoperte. L’antica isola di San Marco in Boccalama, San Lorenzo di Ammiana. E poi le strade romane sul fondale della bocca di Lido, nel canale San Felice. Anche nelle isole abbandonate della laguna è nascosto un tesoro. Canal lo sa, e pian piano riesce a recuperare pezzi preziosi, oggi nei musei. A un certo punto della sua vita conosce Wladimiro Dorigo, storico e studioso di fama che ha appena cominciato a lavorare sulle origini della città e sulle testimonianze di architettura romanica. «Scoperte rese possibili solo grazie al prezioso lavoro di Canal», ricordava sempre Dorigo. Una figura schiva, che ha sempre preferito rimanere nell’ombra, al lavoro per cercare le origini e l’enima della sua amata laguna. Adesso al grande ricercatore che non ha mai ricevuto titoli accademici e premi dalla scienza ufficiale viene consegnato il premio di «Veneziano dell’anno». Un riconoscimento al lavoro esemplare che ha permesso di riscrivere la storia delle origini di Venezia.

29 novembre 2013

 

 

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