Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano           

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Sabato 21 Maggio 2016 - ore 17.30
  
al PalaPlip di via San Doną 195 -Mestre   

  

Parco San Giuliano   

un sogno da completare

ingresso libero

   

 

 
» L'Associazione "Gli Amici del Parco", dal 2007
» Cronistoria del Parco, dal 1989 
» La pre-INAUGURAZIONE del Novembre 2003
» Lo scandaloso tentativo del Centro Interscambio merci nel cuore del parco [2006]
» L'Assemblea con Cacciari, al Toniolo, del 28.10.2006
» Parco di San Giuliano: quadro d'insieme dal Piano Guida al Polo Nautico
» ll "Polo Nautico" del Parco - quadro d'insieme
 
 
 
 

    

Incontro/dibattito aperto a tutta la cittadinanza
  

coordina :Elisio Trevisan , giornalista del il Gazzettino

introduce: Paolo Cuman, Consigliere Municipalitą Mestre Carpenedo

collegamento Skype da Boston con Antonio arch. Di Mambro

intervengono:

 

Gianfranco Bettin, Presidente Municipalitą Marghera

Giovanni Caprioglio, Presidente Istituzione Boschi e Grandi Parchi

Andrea Ferrazzi, Consigliere Cittą Metropolitana

Presidenti Remiere San Giuliano, (Canottieri, Voga Veneta, Canoa Club,

Circolo velico Casanova, Circolo Vela Mestre)

Vincenzo Conte, Presidente Municipalitą Mestre Carpenedo

Edda Costacurta, Municipalitą Mestre Carpenedo - Delegata Ambiente e bonifiche

Luciano Zennaro, Municipalitą Mestre Carpenedo - Responsabile Settore Sport

Giacomo Millino, Municipalitą Mestre Carpenedo - Delegato Urbanistica

Alfiero Farinea, Anna Forte Zorzetto, per gli Amici del Parco

 


 

» l'articolo della "Nuova Venezia" del 19.5.2016

» l'articolo de "Il Gazzettino" del 19.5.2016

 

 

[di seguito un brano del 2006 sul Parco [2006 - link] tratto da uno degli ultimi articoli dedicati al tema su questo sito web] 


Millenovecentoventitrč: Re Vittorio Emanuele III decreta a Mestre il titolo di Cittą.
Nel 1926 il governo fascista, in nome di una nuova "grande Venezia", annette Mestre al Comune di Venezia, condannandola a dormitorio dello sviluppo industriale.
Trent'anni dopo Mestre era un'accozzaglia urbana di bassa qualitą, con 25 cm2 di verde per abitante.
   
Solo negli anni '70 nasce una nuova identitą cittadina, che si ribella al "destino" del vivere male per i profitti di gente che vive lontano, di certo non pił neanche a Venezia.
Da allora "Mestre Bella" diventa una speranza, ed il "Parco di San Giuliano" il primo grande sogno collettivo.
   
Ci vogliono 16 anni per inaugurare il primo lotto di 70 ettari di Parco, e l'8 Maggio 2004 i mestrini possono percepire cosa sia un grande spazio urbano, possono distendere la vista su un panorama unico al mondo, e scoprire che la "loro" Laguna esiste per davvero.
Ma evidentemente é troppa grazia in una volta sola. 
  
Solo un anno dopo, nell'estate del 2005, la stampa dą risalto al tentativo di "privatizzare" il futuro "Polo Nautico", l'infrastruttura pubblico progettata all'interno del Parco per la nautica naturale, indispensabile per garantire ai cittadini l'accesso e il godimento del territorio acqueo della cittą.
  
Nell'estate 2006 la minaccia si chiama centro d'Interscambio merci: nella sostanza viene individuato un decimo dell'attuale Parco da destinare ad attivitą commerciali private.
Un vero e proprio golpe urbanistico, uno sbeffeggio a scelte lungamente perseguite e democraticamente attuate, un brusco ritorno al "sacco di Mestre" degli anni '60.

Il centro d'Interscambio merci, in virtł dei poteri del "Commissario al moto ondoso" e in assenza del titolare Cacciari, viene autorizzato dal vicesindaco Michele Vianello nell'ultimo giorno di mandato governativo. 
La cittą lo viene a sapere dalla stampa solo un mese dopo.
Il pretesto appare grottesco: per ridurre il "moto ondoso" viene concesso a una dozzina di piccole ditte di trasporto terra-acqua di edificare un Centro d'Interscambio merci
rel cuore del pił particolare Parco europeo.

Non é chiaro come delle piccole ditte, che ora occupano complessivamente 3.000 mq, possano richiedere un'area di 70.000 mq per esercitare la medesima attivitą.
Non é chiaro come un'attivitą d'interscambio merci su 70.000 mq possa produrre meno moto ondoso di quanto ne produca la stessa su 3.000 mq.

Non é chiaro come la dozzina di ditte in questione, da almeno dieci anni invitate dal Comune a trovare nuova collocazione, siano nel frattempo incrementate di numero e di superficie.
E' invece sin troppo chiaro come 7 ettari di attivitą commerciale nell'area pił pregiata della cittą possano far gola a imprenditori e padrini politici


                                                                                  byRevi 20.5.2016