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Venerdì, 12 Ottobre 2003

ENTE PARCO SAN GIULIANO
Caprioglio: "Come me lo sogno? Finito".
 
 

"Come me lo sogno? Finito".

E' la prima preoccupazione di Giovanni Caprioglio, il presidente in pectore dell'Ente parco di San Giuliano.

Dalla fine dello scorso anno, Caprioglio presiede il Consiglio di amministrazione dell'Ente parco Albanese e, adesso, come era nei programmi del sindaco Paolo Costa, l'Ente parco diventa "uno" per tutti e due i parchi. Per un motivo, sostanzialmente, e cioè costruire una massa critica tale da riuscire a far fruttare i parchi. Che, altrimenti, sono una palla al piede niente male del bilancio comunale.

Il Bissuola costa 1 milione di euro l'anno solo per le spese correnti e San Giuliano almeno 2 milioni di euro. Ecco perchè Costa vuole Caprioglio, forse l'unico in grado di mettere in piedi una macchina che funzioni da sola.

E Caprioglio infatti pensa che sia necessario investire, subito, in immagine e ha intenzione di chiedere al suo Consiglio di amministrazione di incaricare "Fabrica", l'agenzia pubblicitaria e creativa fondata dall'ex fotografo di Benetton, Oliviero Toscani. "Penso ad un progetto di comunicazione che sia in grado di portare anche sponsor a San Giuliano - spiega Caprioglio - Deve diventare un luogo di moda, tra virgolette, cioè appetito e appetibile. Perchè non ha senso che questa città abbia sopportato tanti sforzi per poi vedere una bellezza verde di 70 ettari, affacciata sulla laguna, che in poco tempo va in rovina perchè non ci sono soldi".L'esperienza del parco Albanese dovrebbe essere utile.

"L'obiettivo dell'Ente parco è portarlo all'autosufficienza per l'acqua e l'energia. Teniamo presente che spendiamo 250 mila euro l'anno (mezzo miliardo di lire) solo per l'acqua, ma perchè l'impianto di riciclaggio non è mai entrato in funzione. Attualmente i due laghetti funzionano come un vasca da bagno con il rubinetto che butta in continuazione e lo scarico sempre aperto.

Non ha senso, oltre al costo è uno spreco di risorse idriche ingiustificabile. La prossima settimana verrà a Mestre Augusto Cagnardi, che è il progettista del parco Albanese e con lui discuteremo il da farsi.

Chiaro che molte cose vanno ripensate e riviste dopo 25 anni di vita del parco.

Altrettanto chiaro che l'autosufficienza per acqua e energia - energia ricavata dall'acqua - potrebbe già darci parecchio respiro. Poi forse la tariffazione di alcuni servizi va rivista".Vuol dire bar, campi da tennis, bocce e tutto il resto. E tra parentesi bisognerà pur dire che il problema vero alla Bissuola è che questi spazi vengono gestiti come fossero privati e il Comune, anno dopo anno, ha continuato a pompare soldi in tutte queste iniziative - dagli orti, che più privati e chiusi di così si muore - alle bocce, alle piste di pattinaggio, ai campi da tennis, chiedendo in cambio poco più di niente. Se questi principi venissero adottati anche a San Giuliano sarebbe semplicemente la fine prima ancora di iniziare. Ecco perchè Caprioglio pensa che sia necessario costruire un "marchio" del parco, che attiri il più possibile gente e finanziamenti di sponsor."San Giuliano è il posto giusto per un sacco di cose. Penso alle grandi manifestazioni, anche musicali, che ovviamente il parco Albanese alla Bissuola non può ospitare per ovvi motivi. A San Giuliano le dimensioni sono diverse, 35 ettari contro 70 e soprattutto nessuna casa vicino. Vuol dire che ci può stare il concerto fino a mattina, perchè non dà fastidio a nessuno. Ma per la giornata normale, io lo vedo pieno di gente che lo vive proprio come uno spazio vitale, verde, tra terra e acqua. Un "parco anfibio" che salda le due città, un parco che porta Mestre alla riconquista dell'acquaticità che aveva perduto".Però mancano ancora all'appello quei 15 milioni di euro che servono per costruire i capannoni delle remiere...

"Ecco perchè dico che il primo sogno è finirlo, il parco. Anche perchè le società remiere nel parco sono chiamate a svolgere un ruolo importantissimo, determinante. E bisogna ringraziare pubblicamente il vicesindaco e assessore allo Sport, Michele Mognato, che è riuscito nell'intento di mettere insieme tutte le forze delle remiere. Il futuro è in un parco che offra mille attività, in terra e in acqua. Vuol dire che dobbiamo fare una piscina all'aperto, grande, che a Mestre manca. E poi con l'acquario e poi il museo dei bambini, che pure sono previsti. Il fatto che il sindaco Paolo Costa abbia imboccato la strada dell'Ente come figura giuridica per la gestione, dimostra l'attenzione del Comune, perchè finora della Bissuola erano responsabili almeno 6 assessorati e questo è il motivo per cui si faceva poco per la manutenzione. Adesso i due parchi, Bissuola e San Giuliano diventano una unica massa critica, imponente con i suoi 105 ettari. Vuol dire risparmiare sugli appalti e vuol dire poter pensare a grandi manifestazioni. Tendendo sempre all'autosufficienza".Con il parco Albanese destinato a diventare sempre di più parco di quartiere e il San Giuliano quel grande parco anfibio che riporta Mestre all'acqua.

Maurizio Dianese