Venerdì, 2 Dicembre 2005
Di nuovo guerra al Polo nautico
Le società non riescono a trovare l’accordo. Casanova e Canottieri spaccano
L'accordo ha resistito venti giorni. E fino all'elezione, la notte scorsa, di Massimo Donadini a presidente del Polo nautico. Poi, quando il Direttivo è passato ad eleggere i due vicepresidenti, è saltato tutto. 
Tant'è che alla fine del Direttivo, Donadini ha dato le dimissioni da neopresidente durato in carica meno di un nanosecondo e adesso bisognerà ricominciare tutto daccapo. 
E bisognerà ricucire spaccature non solo tra le società sportive di Punta San Giuliano, ma addirittura all'interno delle società stesse. 

Perchè alla Canottieri ad esempio qualche socio ha pensato, contro il parere del presidente, Paolo Bertan, di poter tentare il colpo di mano, portandosi a casa, oltre al presidente, Massimo Donadini, anche una vicepresidenza e il segretario del Polo nautico. 
Colpo di mano possibile solo grazie all'accordo con il Circolo velico Casanova che infatti è riuscito a far eleggere alla vicepresidenza Mario Rossi. Chi avrebbe perso alla grande, se fosse andato in porto il golpe, sarebbe stata la Voga Veneta di Bepi Penzo, la seconda società più importante del Polo nautico, che non avrebbe avuto rappresentanza nell'esecutivo.
Chiaro che una operazione come questa avrebbe squassato il Polo nautico, facendolo naufragare prima ancora di nascere ed ecco perchè Donadini ha deciso di azzerare tutto.
Ma la vicenda fotografa una situazione di tensione che sembrava essere stata superata dalle elezioni. Anche perchè i 28 che erano entrati a metà novembre nel Direttivo del Polo nautico in rappresentanza di tutte le società sportive di Punta San Giuliano erano riusciti ad avere i voti sufficienti grazie agli accordi tra società. 
Accordi che dovevano cementare una intesa raggiunta a fatica, ma importantissima per il futuro del Polo nautico in Punta San Giuliano. Dunque, sembrava che non dovessero esserci sorprese nemmeno per le due vicepresidenze e la carica di segretario. 

In questi venti giorni invece al Circolo velico Casanova è maturata la vendetta contro la bocciatura di Vittorio Resto, che non era entrato in direttivo. 
Il Casanova ha capito che c'era del malumore anche dentro la Canottieri perchè il presidente Paolo Bertan è uno fra coloro che puntano a costruirlo sul serio il Polo nautico, magari facendo qualche volta un passo indietro pur di favorire gli accordi tra società. 
E Bertan non è l'unico che pensa che la guerra tra società sia finita e che sia necessario iniziare a lavorare insieme per costruire il futuro del Polo nautico. 
Ma mentre Bertan, Donadini e gli altri "tessevano", qualcuno ci dava dentro a disfare. 
E così alla prima riunione di direttivo, l'altra sera, subito dopo l'elezione di Donadini, ci si è accorti che qualcosa non andava. Al momento della presentazione delle candidature per le vicepresidenze si scopriva infatti che oltre a Zamattio della Voga Veneta correva anche Paolo Pizzolotto della Canottieri, Mario Rossi del Casanova e Diego Dogà del Canoa club Mestre il quale proponeva l'elezione di se stesso o in alternativa della moglie, Patrizia Bacco. 
Quattro candidati per due posti. 
Passavano Mario Rossi al primo colpo con 16 voti, veniva esclusa con 6 voti la Bacco e restavano in corsa Zamattio e Pizzolotto. 
A quel punto Zamattio si ritirava e passava Pizzolotto della Canottieri. 

Altra elezione per il segretario. 
Si candida Giovanni Salviato, anche lui della Canottieri. E passa. 
A quel punto tutte le altre società hanno capito che non c'è storia: la Canottieri vuol fare man bassa e per gli altri non c'è spazio. Ed è a quel punto che salta tutto e che Donadini decide di riconvocare la riunione per rifare le elezioni di presidente, vicepresidenti, segretario e tesoriere. 
Nel frattempo la Canottieri dovrà fare i conti al suo interno per vedere di riportare alla ragione i ribelli se non vuole andare alla rottura con il resto delle società. 
Resta il fatto che anche questa tornata elettorale sembra dimostrare per l'ennesima volta la fragilità del Polo nautico costituito dalle società sportive di Punta San Giuliano. La stragrande maggioranza dei soci ha capito che deve cominciare a lavorare insieme, ma più di qualcuno continua ancora a ragionare a compartimenti stagni.
Maurizio Dianese

 


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