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Giovedì, 27 Luglio 2006
     
LE RAGIONI CHE HANNO CONVINTO IL COMMISSARIO PER IL MOTO ONDOSO

Secondo uno studio tedesco così diminuirà il numero delle barche da trasporto verso Venezia

 

Il progetto "per il riordino delle attività compatibili lungo le rive del canale di San Giuliano" porta la firma dello studio dell'architetto Mar, il progettista dell'aeroporto Marco Polo. 
Ed è il motivo per cui, dal punto di vista tecnico è difficile trovare da ridire. 
Anche perchè Gian Paolo e Giovanna Mar prevedono "volumi semplici, rivestiti in mattoni con tetto a doppia falda, sostenuto da capriate realizzate in carpenteria metallica o miste legno e metallo, il manto di copertura sarà realizzato in coppi o con rivestimento metallico. 

Dal punto di vista funzionale è stato studiato un modulo funzionale minimo composto da una cavana coperta, un magazzino o capannone, un piazzale scoperto che si sviluppa per una profondità massima di circa 40 metri per una campata di circa 14 metri. 
A seconda delle esigenze ogni operatore utilizza il numero di moduli necessario." Quindi gli architetti pensano ad una cavana molto semplice, con pontili appoggiati su "paiolato galleggiante di legno". Ma il problema vero non è il progetto, ma "quel" progetto sul parco di San Giuliano. 
Un progetto voluto dal "Costituendo consorzio operatori di San Giuliano", stanchi di essere presi in giro dal Comune che, da vent'anni, promette loro nuovi insediamenti, senza mai trovare la soluzione vera. 

Dopo aver buttato soldi al vento per una fidejussione sui terreni vicini al Marco Polo, dopo aver discusso con Di Mambro il possibile spostamento verso il ponte di San Giuliano, gli operatori hanno scelto la strada che portava all'ufficio del vicesindaco Michele Vianello. 
E il progetto è passato subito. 
Ed è un progetto che, paradossalmente, è studiato per far diminuire il moto ondoso. 

Si legge nella relazione tecnica che a suo tempo il sindaco Costa, nominato Commissario per il traffico acqueo, conferì ad una società tedesca, la Transcare Ag di studiare la riorganizzazione del traffico lagunare. 
I tedeschi hanno stimato che il 37-40 per cento delle merci trasportate a Venezia proviene da San Giuliano. 
Ma questo che c'entra con il moto ondoso e, soprattutto, come si arriva a diminuire il moto ondoso grazie ad un progetto come quello approvato da Vianello? 

E' presto detto. Secondo la Transcare le ditte che effettuano i trasporti sono costrette a far viaggiare un sacco di barche, più del necessario. 
Motivo? Non possono caricare le barche di notte e lasciarle in canale, cariche, per motivi di sicurezza. Dunque, tutte le barche possono essere caricate solo di giorno e quindi questo comporta anche "due consegne giornaliere al medesimo luogo". 
Dunque, basta fare una cavana protetta e i trasporti si dimezzano. 
Semplice, no? 
Chissà perchè, invece, tutti pensano esattamente il contrario e cioè che Punta San Giuliano diventerà un'autostrada del mare.


   
Tutti contro: «Non è questa la Mestre che vogliamo»

Sarà difficile che Michele Vianello trovi "sponde" in terraferma sulla Variante che massacra Punta San Giuliano. 
L'ex prosindaco ed attuale Consigliere regionale dei Verdi, Gianfranco Bettin, con una sferzata ironica preannuncia una interrogazione-paradosso con la quale chiederà alla Regione di rimediare al danno che il Comune vuol fare a Mestre. 

L'intento di Bettin è quello di bloccare l'iter burocratico del progetto. 
"Se si tratta di Variante urbanistica, come sembra, allora deve andare in Regione. Se è così, chiederò di bloccare questo scempio. 
L'intervento previsto massacra uno degli esempi più alti di riqualificazione di una zona strategica della città. 
Rubare al parco 7 ettari, cioè il 10 per cento dell'area attuale, per venire incontro agli interessi pur legittimi degli operatori commerciali della Punta, mi sembra una follia. 
Non è questa la Mestre bella per la quale si sono battuti negli anni il prosindaco Gaetano Zorzetto e il sottoscritto". 

Bettin troverà sponda anche in Comune con il consigliere dei Verdi, Beppe Caccia, deciso a dar battaglia con una interrogazione che ricorderà a tutti come il parco di San Giuliano sia l'esempio degli esempi della buona amministrazione, esempio che certo non può essere distrutto da un intervento improvvido, incomprensibile e ingiustificabile del vicesindaco. 
Caccia è perentorio: "Chiederò al sindaco il ritiro immediato del provvedimento che contrasta con tutte le decisioni che sono state prese su San Giuliano dalla prima e dalla seconda Giunta Cacciari e confermate dalla Giunta Costa." E il consigliere di Rifondazione, Sebastiano Bonzio: "Questo è un progetto che intacca il cuore stesso del concetto di una città bella. 
E' un progetto scellerato che mette a rischio lo stesso parco di San Giuliano. 
Non confido molto nel Consiglio comunale che questa Giunta usa come zerbino, ma spero invece nella mobilitazione dei mestrini in difesa della loro città". 

Il Consigliere della Margherita, Daniele Comerci, dichiara di condividere le preoccupazioni del presidente della Municipalità Massimo Venturini che chiede il ritiro del provvedimento. 
Comerci inoltre vuole che "il progetto venga sottoposto al vaglio del Consiglio comunale."

 

 

                                                                           byRevi 2009