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«QUESTIONE San GIULIANO»

SI RAFFORZA L'OPZIONE COKE
Prende sempre più consistenza l'opzione del trasferimento in Canale Brentella. La nuova collocazione sarebbe comunque ai confini del Parco di San Giuliano, in un'area pregiata lambita dal Vega.   

    

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nel cuore del parco


Giovedì, 29 Marzo 2007
San Giuliano,
il parco si libera
Dopo l’incontro di ieri in Comune più vicino l’accordo per il trasferimento delle ditte al canale Brentella
Si stanno finalmente sciogliendo i primi nodi per risolvere la questione delle ditte di trasporto merci, di rimessaggio, di costruzione e di manutenzione di barche che operano lungo il canal Salso in punta San Giuliano .

L'incontro di ieri mattina a Ca' Farsetti tra il sindaco Massimo Cacciari, l'assessore all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, i rappresentanti delle ditte, il loro architetto, Paolo Mar e il loro avvocato, Alberto Pagnoscin ha prodotto i primi risultati.
Tutti sono coscienti che
ci vorranno come minimo dai 4 ai 5 anni per trasferire le aziende nell'area lungo il canale Brentella a Marghera, proprio di fronte all'ex Italiana Coke: bisogna, infatti, ottenere una serie di autorizzazioni dai vari soggetti coinvolti nella proprietà della riva sul canale (l'Autorità portuale, il demanio e via di seguito), fare gli accordi con Italiana Coke che deve mettere a disposizione una piccola fetta del proprio terreno per sistemare la parte finale di via delle Industrie (che dovrà essere allargata e leggermente deviata verso l'Italiana Coke per far spazio alle nuove cavane delle ditte di San Giuliano ), finire i lavori di messa in sicurezza delle rive in fase di esecuzione da parte del Magistrato alle Acque; e, alla fine, costruire le nuove cavane e gli approdi acquei.

Partendo da questo punto fermo (i tempi necessari per il trasferimento), ieri le parti si sono accordate di proseguire nei prossimi giorni il confronto per arrivare al più presto ad una conferenza dei servizi con tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti.

Gli imprenditori di San Giuliano , dunque, non rinunceranno al loro diritto a rimanere sul canal Salso prima di aver concluso un protocollo che contenga una serie di garanzie minime sul trasferimento, subito dopo quindi le verifiche sulle autorizzazioni e sulla disponibilità dell'area.
Sarà, dunque, in occasione della conferenza dei servizi che, in contemporanea, il Comune raccoglierà le assicurazioni per andare avanti con l'operazione, e gli operatori rinunceranno a San Giuliano e quindi a far valere l'autorizzazione del commissario al moto ondoso del giugno scorso: autorizzazione che pochi giorni fa avevano minacciato di rendere operativa perché temono che l'atto del commissario scada prima di aver la certezza se potranno trasferirsi.

In occasione della conferenza dei servizi, inoltre, sarà affrontata la questione delle ispezioni, delle multe e degli inviti alla chiusura dei capannoni: com'è stato fatto anche in passato con situazioni analoghe di ditte che dovevano spostarsi e avevano problemi di questo tipo (ad esempio per la Roveco, l'industria di riciclaggio del vetro che da Campalto si dovrà spostare a Scorzè), si provvederà a mantenere le attività a titolo precario e provvisorio in attesa del trasferimento. Quanto al pregresso, ovvero alle multe e ai verbali già stilati, per molte non c'è più nulla da fare, gli imprenditori faranno ricorso e, se perderanno, dovranno pagare; ma per il futuro, una volta siglato il protocollo d'intesa, potranno lavorare serenamente e allo stesso tempo prepararsi al trasferimento nell'area che potrebbe diventare il nuovo centro per il commercio all'ingrosso e per il piccolo terziario della città. Il Comune, infatti, sta valutando l'opportunità di creare le condizioni per il trasferimento in quell'area non solo delle ditte di San Giuliano , ma anche il Mercato ortofrutticolo di via Torino, l'ittico e l'ortofrutticolo del Tronchetto e altre piccole attività artigianali oggi sparse per la città in aree che potrebbero essere riqualificate.

Elisio Trevisan

22 Marzo 2007

PUNTA SAN GIULIANO. Dura replica dell’assessore all’Urbanisitica al legale delle aziende
«Basta minacce, nel parco non si costruirà»
Il Comune: «Il trasloco si farà, presto convocheremo la Conferenza dei servizi»

Dopo la minaccia dell’avvocato Alberto Pagnoscin, legale delle 17 aziende dei trasporti di San Giuliano, di andare avanti con il progetto delle nuove sedi delle ditte nel polmone verde cittadino, arriva la replica dell’assessore comunale all’Urbanistica Gianfranco Vecchiato: «Le aziende accettino il piano di trasferimento da San Giuliano all’area demaniale vicino al canale Bretelle, rinunciando a realizzare le nuove sedi nel parco».

Ma l’avvocato Pagnoscin avverte: «In mancanza di garanzie, non ci rimane che confermare che realizzare il progetto di San Giuliano. Non abbiamo ancora la sicurezza di poterci trasferire mentre è certo che a giugno scadrà l’ordinanza del commissario al moto ondoso ci ha autorizzati a realizzare le nuove sedi nel parco.
 «Per farci desistere, ci vorrebbe un impegno della conferenza dei servizi».

L’assessore Vecchiato però fa un annuncio che potrebbe far tornare indietro il legale delle aziende: «La prossima settimana avrò un incontro col sindaco Cacciari e gli chiederò di convocare al più presto la conferenza dei servizi. Infatti, sono essenziali le autorizzazioni dell’Autorità portuale e della Capitaneria di Porto, per realizzare le sedi delle ditte nell’area demaniale.

Poi, abbiamo avviato il confronto con la vicina Italiana Coke, per la realizzazione di una strada a servizio della futura zona logistica e abbiamo trovata la disponibilità dell’azienda». La posizione di Pagnoscin nei confronti del Comune però rimane dura: «A dicembre abbiamo avuto un incontro con l’assessore all’Urbanistica che ci aveva detto che entro gennaio sarebbe stato ufficializzato il trasferimento nell’area demaniale, invece, siamo a marzo e ancora non abbiamo novità.
Il problema è che ora ci troviamo a soli tre mesi dalla scadenza dell’ordinanza del commissario al moto ondoso mentre i problemi continuano e il Comune è nella più totale inerzia
». «Non è così - afferma Vecchiato - non ci possono accusare di non aver fatto niente. Prima di tutto quella di San Giuliano è una patata bollente che mi sono trovato fra le mani non per mia volontà, poi è novembre che il sindaco mi ha dato l’incarico di trovare un’area alternativa e dopo 10 anni che si parla e della questione senza risultati, noi la soluzione l’abbiamo trovata sul canale Bretelle. Si tratta chiaramente di una situazione complessa, che va affrontata tenendo conto di tutte le variabili in gioco. In assessorato ho tre tecnici che lavorano da mesi quasi esclusivamente a questo problema, non ci possono accusare di non darci da fare». L’assessore poi tenta anche di sgonfiare la minaccia del legale delle aziende. «Per andare avanti col loro progetto a San Giuliano - afferma Vecchiato - le ditte prima devono acquisire un’area che è dell’Ater e non credo che dopo tutte le polemiche che ci sono stato l’azienda per l’edilizia convenzionata, venderebbe tanto facilmente il terreno».