Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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Passeggiata, pista ciclabile, sentiero naturale... molte sono state le proposte per dare continuità al territorio di gronda, quasi sicuramente fra i più suggestivi e rilevanti del Comune di Venezia. Nella sua continuità, da forte Marghera ai forti Bazzera e Rossarol, potrà diventare una pregiatissima e strutturata mèta di turismo ambientale.

   
Da forte Marghera (a sx) al Parco di San Giuliano, Campalto e le barene fino a Punta Lunga. Al largo le sola di Campalto e Tessera.

DOMENICA, 09 DICEMBRE 2007  Pagina 27 - Cronaca 

Sopralluogo con il Magistrato alle Acque lungo l’area dei fosfogessi

Una passeggiata dal
   
 Passo a San Giuliano


E’ la richiesta del comitato Cittadini. Ma il sito è vincolato fino al 2010

CAMPALTO. Da tanti anni l’argine dell’Osellino è chiuso da due cancelli che ne impediscono l’accesso. 
E invece il tratto di qualche chilometro che dal Passo conduce al canile di San Giuliano, attraverso una strada privilegiata, un ampio argine che costeggia la laguna, dovrebbe essere una direttissima per il parco della città. Giovedì mattina alcuni rappresentanti del comitato «cittadini per Campalto» hanno effettuato un sopralluogo alla zona assieme al Magistrato alle Acque.
Che possiede il lucchetto che apre i cancelli che danno accesso a quella che è soprannominata la zona dell’ex discarica del Passo un tempo contaminata dai fosfogessi oggetto di una grande opera di bonifica che si è conclusa nel 2004. Andrebbe però anche fatto un appunto, segnalando che la rete è rotta e che dunque da un po’ di tempo a questa parte, c’è chi vi accede abusivamente. 

Il comitato ha esposto al Magistrato la volontà di poter realizzare un percorso naturalistico lungo l’argine. Le piste ciclabili hanno tempi lunghi e i residenti in mancanza di altre strade, vogliono un passaggio sicuro al parco di San Guliano, che consenta di arrivare velocemente a Mestre evitando di dover percorrere l’Orlanda con il rischio di venire travolti da qualche camion.
Purtroppo, però, il sito è vincolato fino al 2010 perché sotto monitorazione da parte del Magistrato e dell’Arpav. 
La prima parte della messa in sicurezza dell’ex discarica di Campalto è terminata nel 2004 ma il collaudo ambientale, che spetta ai vari assessorati all’Ambiente ha un iter più lungo. 
La messa in sicurezza dei 23 ettari di terreno è iniziata nel 1999. 
Un lavoro certosino costato fino ad oggi 19 milioni euro. 
Dei 23 ettari bonificati, 7 comprendono la zona dove con il passare degli anni sono stati depositati i fosfogessi, mentre negli altri 16 sono stati rinvenuti bidoni di bitume, oli esausti, residui di lavorazione e rifiuti pericolosi di ogni genere arrivati a Campalto negli anni ’60, così come agli anni ’60 risalgono i fosfogessi che hanno inquinato il suolo. Nell’area è stato creato quello che dagli addetti ai lavori viene chiamato «sarcofago», che nel caso specifico di Campalto è consistito in tre ordini di cinturazione.
Il comitato ha però chiesto di poter usufruire solo del passaggio, delimitando un sentiero senza intaccare il resto del sito, realizzando un passerella recintata, anche perché l’area dell’ex discarica nei progetti del Comune è parte integrante del parco di San Giuliano. Il Magistrato però, ha bisogno per procedere di una richiesta formale da parte della Municipalità o dell’amministrazione comunale, magari con un progetto allegato. Il problema potrebbe essere rappresentato dalla necessità di realizzare recinzioni alquanto alte per delimitare la zona, lasciando però dei passaggi per i camion che si recano ad effettuare i monitoraggi.
(Marta Artico)