Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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  Sabato 8 XI 2008
Polo nautico, remiere disposte a pagare

Prove di dialogo per condurre in porto i progetti di sviluppo del parco di San Giuliano. 
La mano il prosindaco Michele Mognato, ospite ieri del dibattito organizzato dagli Amici del parco all’istituto Pacinotti. 

Grande assente, tra il malumore generale, il sindaco Massimo Cacciari che all’ultimo momento ha dato forfait. E gli operatori di Punta San Giuliano minacciati dall’arrivo delle ruspe per una serie di abusi edilizi, dopo un inizio all’insegna della contestazione hanno partecipato al confronto con gli ambientalisti.  

Senza dialogo tra amministrazione comunale, Remiere da una parte ed aziende dall’altra, l’allargamento del parco di San Giuliano fino a Punta San Giuliano, rischia di restare un sogno irrealizzato. 
Lo si è capito ieri all’assemblea degli amici del Parco. Iniziata all’insegna della contestazione con la protesta del consorzio degli operatori, minacciati dalle ruspe del Comune per una serie di abusi edilizi. 
Cartelli e cassettina raccogli-offerte pro Remiere (per contestare i 350 mila euro stanziati dal Comune per nuove strutture provvisorie per le società sportive) e polemiche con l’assessore Simionato. Poi il confronto tra Amici del parco, amministratori pubblici e cittadini. Grande assente il sindaco Cacciari, sostituito all’ultimo dal prosindaco Michele Mognato. Presenti gli assessori Fincato, Simionato, Belcaro e Zanella, il presidente della Municipalità Venturini e il presidente dell’ente Parco Caprioglio, l’architetto Zordan. Per realizzare il Polo nautico, ripete Cacciari da tre anni, serve il contributo dei privati. E ieri le proposte concrete non sono mancate. Massimo Donadini, a nome dell’associazione delle Remiere, ha proposto al Comune di tornare a sedersi attorno ad un tavolo per valutare quali parti del progetto possono partire e quali possono essere rinviate, con un intervento per stralci. Gli chiediamo se le Remiere sono disposte ad investire economicamente sul progetto e Donadini spiega che «oggi questa possibilità c’è». Per finanziare l’operazione Polo Nautico, propone Mauro Martignon, si può utilizzare l’area Ive vicino all’ex forte Manin, con una destinazione urbanistica fissata dal piano guida come ricettivo-alberghiera, per venderla ai privati vincolando i fondi provenienti da oneri di urbanizzazione e costi di costruzione al finanziamento e realizzazione del Polo Nautico, sotto il diretto controllo del Comune. Un appello al dialogo lo fanno anche gli operatori economici, che con il presidente Francesco Tagliapietra chiedono un confronto vero con il Comune, per tutelare 250 famiglie di lavoratori e venti aziende. «Al dialogo siamo sempre stati disponibili ma non investiamo più un euro senza un vero accordo con il Comune - dice il legale degli operatori, l’avvocato Pagnoscin - e martedì prossimo su nostra iniziativa andremo a parlare con il presidente del Porto Paolo Costa». Il trasferimento delle ditte, previsto e mai attuato, si è arenato sul canale Brentella, in area portuale. E il prosindaco Mognato riconferma a riguardo le sue idee del passato. E spinge sul Polo Nautico. «Sulle aziende la mia idea è nota, dobbiamo dialogare con Porto e operatori per trovare una alternativa vera, garantendo il posto lavoro a 250 persone. E sono certo che troveremo in Paolo Costa la sensibilità giusta, visto che con me ha inaugurato San Giuliano. Il Polo Nautico è un diritto dei mestrini: è giusto dare a Mestre uno spazio dignitoso per le Remiere, come in centro storico. Lo realizzeremo: abbiamo già inviato al Ministero il progetto per la bonifica affinchè sia preventivamente vagliato. Ora le proposte che ci arrivano dalle Remiere e da altri cittadini sono interessanti. In questa fase è sicuramente importante rimettere in gioco l’area Ive».

Mitia Chiarin

 IL GAZZETTINO  sabato 8 Novembre 2008                
Tutti aspettavano il sindaco
Tutti aspettavano il sindaco, per un motivo o per l'altro, ma il sindaco non è arrivato. 

Rimasto alla cerimonia del premio Archittetura città di Venezia, Cacciari è stato rappresentato dal prosindaco della terraferma, Michele Mognato che, alla fine dell'incontro "Il Parco di San Giuliano quale futuro?" ha spiegato che una delle priorità di questa Amministrazione è proprio il Parco di San Giuliano , che dev'essere un Parco per tutti «quindi per chi lo vive per lo sport, per l'ambiente, per il relax, ma anche per chi oggi ci lavora. Nessuno dovrà perdere il posto» ha concluso invitando al dialogo la ventina di ditte con circa 250 dipendenti, che operano lungo il canal Salso.

Dal canto loro le ditte hanno assicurato che sono pronte a dialogare, ma che gli avvisi delle ordinanze di demolizione di alcune parti dei loro capannoni non aiuta certo il confronto. In proposito la prossima settimana si incontreranno con il presidente dell'Autorità portuale veneziana (Apv), Paolo Costa, per verificare se c'è ancora qualche possibilità di trasferire le attività nell'area del porto commerciale. Stessa indicazione aveva dato proprio il prosindaco, parlando della necessità di riprendere il dialogo con l'Apv dopo che il precedente presidente, Giancarlo Zacchello, aveva tolto ogni speranza riguardo una collocazione lungo il canale Brentella. Escluso, quindi, quel canale restano tutte le altre aree, e qualcuno ieri diceva che forse un pezzo della banchina degli ex Azotati, vicino alla Fincantieri, può essere una soluzione: «Paolo Costa ha inaugurato assieme a noi questo Parco, quindi sono sicuro che non potrà che essere sensibile alla vicenda» ha concluso Mognato.

L'incontro pubblico nell'aula magna del Pacinotti, organizzato dalle associazioni che fanno capo agli Amici del parco, è cominciato male con le contestazioni da fondo sala degli operatori, giunti in via Caneve con tanto di cartelli per rivendicare i loro diritti. Ma il moderatore Diego Saccon, presidente del Cocit, è riuscito a riportare tutto in un alveo di civiltà, tanto che, dopo l'introduzione di Anna Forte, presidente dell'Associazione e vedova del prosindaco Gaetano Zorzetto, ha preso la parola Francesco Tagliapietra, presidente degli operatori.

Toccanti le parole di Anna Forte, che ha ricordato come il sogno di Zorzetto stia diventando realtà e di come occorra impegnarsi per continuare sulla strada della riscoperta della vocazione anfibia della terraferma; ficcanti quelle dell'architetto Guido Zordan, che ha spiegato come il verde possa diventare il sistema connettivo di una città cresciuta con troppe aree divise tra loro, specializzate in funzioni diverse e scollegate.

Interessan te, poi, la proposta di Mauro Martignon che, vista la penuria di soldi e la crisi globale, ha avanzato una proposta per trovare i fondi necessari alla realizzazione del Polo Nautico: dato che il Piano regolatore prevede a fianco del Parco un grande albergo, e dato che il terreno è di proprietà dell'Immobiliare Veneziana (braccio operativo del Comune), si può pensare di fare un bando che preveda come opere di urbanizzazione secondarie, da parte del privato che si aggiudicherà l'area e realizzerà l'hotel, la costruzione del Polo Nautico.

Ieri sera, cogliendo lo spunto di Zordan, si è parlato anche del Forte Marghera quale opportunità di allargare l'area verde cittadina e, in proposito, l'avvocato Alfiero Farinea ha detto che le associazioni non vogliono una Fiera, ma attività sportive, culturali e altre connesse.

Alla fine il presidente del Polo Nautico, Massimo Donadini, ha detto che tutti gli sportivi e appassionati della laguna stanno aspettando con ansia la realizzazione delle nuove strutture (anche perché molte di quelle attuali sono abusive) e, coscienti dei problemi economici che assillano il Comune, sono disposte a fare la loro parte: mettendo mano anche al portafogli, e in secondo luogo prevedendo una gradualità nelle costruzioni, lasciando per ultime le opere meno necessarie.

Un'offerta che il prosindaco, a nome dell'Amministrazione, ha molto apprezzato, approfittando per invitare gli operatori delle ditte di San Giuliano a fare lo stesso e per ricordare alle associazioni che Forte Marghera non si potrà mantenere solo con sport e cultura, ma occorrerà un mix intelligente con altre attività economicamente produttive.

Elisio Trevisan

                                                                                          byRevi 29 X 2008