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Dal Gazzettino di Venezia

La Cassazione fa spostare il Cantiere Marchi e apre la possibilità della veduta sulla laguna a Campalto.

... era il 2006 !. Ma non é cambiato nulla.  

La gronda lagunare all'altezza di Campalto. Il Capannone dei F.lli Marchi occlude la vista allo straordinario paesaggio su laguna e Venezia che sarebbe visibile dal "Ghebo Morosini", la darsena di Campalto. E' indubbio come quell'attività, di tipo industriale, comprometta la godibilità del luogo e la potenzialità turistica - quindi anche economica - dell'intera comunità Campaltina.                                                                                                                                                                                                                                                                   byRevi       


 


Sabato, 26 Agosto 2006
I Marchi perdono la causa col Comune
Passo Campalto torna alla città. Scaramuzza: «Vinta una battaglia storica»
  
Vittoria su tutto il fronte. E i fratelli Marchi costretti a far bagagli. 
  
Nei giorni scorsi sono stati depositati i motivi della sentenza con la quale la Corte di Cassazione boccia il ricorso Marchi. 
A questo punto non ci sono dubbi: il contratto dei Marchi con il Comune è scaduto il 30 giugno 1992. Cioè 14 anni fa. 
E più o meno è da allora che va avanti questo braccio di ferro giudiziario che i Marchi hanno perduto su tutto il fronte. 
Adesso devono - non ci sono altri gradi di giudizio - lasciar libero nel più breve tempo possibile l'area di Passo Campalto. Appena arriverà loro la lettera del Comune di Venezia. Che, per ora, non è ancora partita perchè nessuno vuol far guerra ai Marchi - sono rimasti solo due fratelli dei quattro iniziali e ognuno di loro gestisce una azienda all'interno della stessa area. 
Ma è sufficiente per far dire al presidente della Municipalità, Gabriele Scaramuzza, che questa sentenza della Cassazione dà una grande forza al Comune che ha vinto una battaglia che era di principio, prima di tutto, per liberare l'affaccio di Campalto alla laguna.
   
Se ne parla da sempre, adesso è possibile - dice Scaramuzza. Il quale aggiunge: "Possiamo finalmente stabilire dei tempi e cominciare a ragionare con i cittadini sul futuro di quest'area strategica per Campalto. 
I Marchi - sia il cantiere che la ditta che arreda le barche - avranno tutto il tempo necessario per spostarsi perchè si tratta di attività economiche che vanno salvaguardate, ma è chiaro che deve partire il conto alla rovescia per la liberazione di Passo Campalto.
  
"Pensare che questa storia dell'occupazione di un'area di 6 mila 500 metri a Passo Campalto comincia nel 1980. Per 3 milioni 200 mila lire l'anno - che diviso 6.500 metri quadri fa 500 lire a metro quadro, neanche l'affitto di un pezzo di terra su una discarica di rifiuti tossici - i fratelli Marchi occupano tutta la punta. 
Dove iniziano non solo a costruire e arredare barche, ma anche a fare un lavoro di rimessaggio delle barche. Il contratto vale per 6+6 e, dunque, va a scadere il 30 giugno 1992. 
Ma il Comune nel 1986 aveva già mandato lo sfratto ai fratelli Marchi ed aveva anche ordinato la demolizione di un capannone. 
Solo che, secondo i legali dei Marchi, la scadenza giusta non era quella, ma il 1992. E la Cassazione ha dato ragione ai Marchi: il Comune aveva sbagliato il conteggio. 
A parte questo, su tutto il resto i Marchi hanno torto e, dunque, devono andarsene. La Cassazione, pur rilevando che il Comune non ne ha imbroccata una con le carte - oltre all'errore di conteggio sulla data della fine del contratto, c'è anche un errore sui metri quadri da liberare, il Comune scrive 600 e sono 6 mila - dice chiaramente che i Marchi non hanno alcun diritto di restare lì. 
Contratto scaduto. Scadutissimo. 
Contratto che, abbiamo detto, inizia il primo luglio 1980 come "convenzione per la concessione in uso di un terreno di proprietà comunale". Dunque non un vero e proprio affitto, ma una concessione temporanea, secondo il Comune. 
Una "temporaneità" che si prolunga per 26 anni. Adesso però la soluzione dovrebbe essere vicina.
L'assessore all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, ha individuato un terreno a Porto Marghera che risponde alle caratteristiche richieste dai Marchi - sia per la costruzione delle barche che per l'arredamento delle stesse. 
Adesso si sta vedendo di trovare un accordo vero e proprio e consentire dunque ai Marchi di potersi trasferire in tempi brevi. Che non saranno brevissimi visto che si tratta di costruire un paio di capannoni ex novo in zona Marghera. 
Ma la decisione è stata presa, dal Comune e dai Marchi. E Campalto può iniziare a discutere sul futuro del suo affaccio alla laguna. Teniamo presente che, nelle intenzioni del Comune, il parco di San Giuliano dovrebbe arrivare almeno fino a Passo Campalto. 
E Scaramuzza mette in conto di riuscire a fare un percorso ciclabile sulle rive della laguna che possa congiungere Campalto al parco di San Giuliano. 
Sarebbe una passeggiata strepitosa, tutto lungo riva che si trova di fronte a Venezia, capace di ridare a Mestre una vera e propria "faccia" sull'acqua, restituendole quella caratteristica anfibia che nel corso degli anni i mestrini hanno difeso a tutti i costi. 
Basta ricordare che a Campalto c'è una miriade di barche e barchette in acqua, pronte ogni sabato e domenica ad uscire in laguna.
Scaramuzza vorrebbe specializzare il Passo come punto di incontro delle barche non a motore, dai kayak alle barchette a remi, dando così uno sbocco all'acqua simile a quello offerto da San Giuliano.

Maurizio Dianese

 

 


                                                                           byRevi 28.10.2009