CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia      

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Misurare una vela al terzo ?

Lo insegna ERONE di Alessandria, velaterzista (lui non lo sapeva) del I° sec. a.C. 

La formula e altre considerazioni...


25 Novembre 2009

Il movimento della vela al terzo vive senza dubbio un momento stimolante. 
La squalifica per "vela non regolamentare" di Vento di Venezia all'ultima regata di Campionato (era arrivata prima!) ha innescato una serie di verifiche che hanno portato all'imminente Assemblea di Venerdì prossimo 27 Novembre.
All'OdG - sicuramente il tema centrale - la
"Proposta di Modifica al Regolamento di Regata: Metodo di misurazione delle vele"
   
Con l'Assemblea é molto probabile che venga superata la "formula tradizionale" oggi in vigore, che - come anche dimostrato a margine - é abbastanza imprecisa nel restituire l'effettivo valore geometrico delle nostre vele "trapezioidali", penalizzando tutte quelle vele - davvero molte - che non hanno il "da tera" ("B" nei disegni) esattamente parallelo alla "balumina".
Nel caso della randa di Soravento - ad esempio - la "formula tradizionale" (dis. a dx) restituiva un valore di 24,77 mq a fronte di un valore geometrico di 24,11 mq. Un errore di 0,66 mq - ossia 6600 cmq - pari a una superficie di circa 82 x 82 cm (quasi il 2,5% di errore!)

il Consiglio AVT ha quindi rispolverato in merito la vecchia formula di Erone (matematico di Alessandria d'Egitto, 1° secolo a.C.): basta misurare i quattro lati della vela + la diagonale minore per avere rapidamente la superficie geometrica cercata. A prescindere dal parallelismo fra "da tera" (B) e "balumina" "D".

Sperimentata la formula con le misure della randa di Soravento il risultato é semplicemente perfetto: 24,11 mq ! 

 

   
» clicca sull'immagine per scaricare il foglio di calcolo automatico !
AVT ha già diffuso il "programmino" in Excel per il rapidissimo calcolo della superficie geometrica esatta.

Il programmino é scaricabile cliccando sulla figura di sx: basta immettere nei vari campi i valori della propria vela (valori espressi in metri per A, B, C, D ed E) ed appare immediatamente l'AREA della vela.

Qualche altra considerazione

Il
Regolamento di regate 2009 prevede che la randa dev'essere di superficie non superiore alla Superficie Velica Massima (SVM).
Doveroso quindi un veloce riepilogo :

Come si ottiene la SVM ?
  
SVM si ottiene moltiplicando ST X CT (CT é un coefficiente di tipologia, un parametro fisso di valore 3,00 per le sanpierote) 

STC (lunghezza massim a a l fondo) x D (larghezza massim a a l fondo)

Per misurare la «lunghezza massima al fondo» viene stesa la cordella metrica sul fondo della barca, assecondando il "cavallino" (convessità) dello stesso. Fin qui nessun problema.

Non é invece altrettanto chiaro dove avrebbe termine la misura verso prua.
Il Regolamento dice:
«C = lunghezza massima al fondo compresa la curvatura esclusa l’asta di prua»
Ma l'"asta di prua" - la sua sezione - varia sensibilmente da cantiere a cantiere. E sul ragionamento conta anche l'inclinazione dell'asta stessa. 
  
Fra le sanpierote CVC, ad esempio, l'asta di Moretta (lft 6.20m) ha una sezione sensibilmente maggiore di quella di Soravento (lft 7.20m). 
Escluderne la misurazione significa "accorciare" alcune sanpierote di anche 5 cm.
Su una sanpierota lft 7.20 una differenza di 5 cm al fondo si traduce in una Superficie Velica Massima (SVM) con 0,2 mq di differenza. 
  
Interessante anche la larghezza massima al fondo: con un solo centimetro in meno (cosa ci vuole a "sbagliare" di 1 cm ?) la differenza sulla SVM precedente schizza a 0,37 mq.

Il disegno del Regolamento riportato in merito non aiuta infine la necessaria chiarezza.
Di certo si può dire che la misurazione più critica della vela ha inizio proprio dalla misura del "fondo" della barca.

 
L'esempio grafico riportato sul Regolamento (dettaglio a sx)  appare poco congruente con quanto definito nel testo del medesimo regolamento:
«C = lunghezza massima al fondo compresa la curvatura esclusa l’asta di prua».

  

Altri punti critici della misurazione 

- i vertici della vela sono quasi sempre arrotondati, e la misura - ad esempio - non va certo fatta su un punto a caso della curva arrotondata (es. A) ma sul punto d'incontro del prolungamento dei lati dell'angolo in questione (es. B).
Portando ancora l'esempio della randa di
Soravento, il metodo di misura "A" ridurrebbe la lunghezza effettiva del lato di anche 4-6 cm (2 - 3 cm in meno per ognuno dei due vertici) con un risultato finale calcolato di anche 0,50 mq in meno.

                  
esempio B                                                            esempio A

[segue precedete articolo dal sito CVC » Riflessioni in tema di misurazione delle vele]

Dal
Regolamento di regate 2009 AVT:

Art. 10 – Calcolo della superficie velica massima consentita (SVM) propria di ogni

imbarcazione . Sono stabiliti i seguenti CT (coefficienti tipologici):

A - per imbarcazioni a fianchi diritti (sanpierote, sandoli o simili) pari al valore 3,00

B – per imbarcazioni a fianchi curvi non pontate (topi veneziani, topete o simili) pari al valore 3,10

C – per imbarcazioni a fianchi curvi pontate (bateli a pisso o simili) pari al valore 3,25

Applicando la formula:

(lunghezza massim a a l fondo) C X D (larghezza massim a a l fondo) si ottiene la superficie teorica del fondo ST

moltiplicando ST X CT (coefficiente di tipologia) si ottiene la superficie velica massima SVM  


    

RIFLESSIONI IN TEMA DI MISURAZIONE DELLE VELE

La vela R08 (a sx, tutta grigia) é l'attuale randa di Soravento (CVC) "stazzata" alla regata del Bocolo dello scorso 25 Aprile e realizzata nel 2004 da Scarpa.

La vela é stata misurata un paio d'anni fa e riportata in Autocad, il software leader nel settore della progettazione.
Con Autocad la superficie "geometrica" risulta di 24,11 mq;

Con il sistema del "regolamento AVT" (é stata tracciata la perpendicolare che interseca il "da tera" a metà) la vela viene invece a misurare 24,77 mq, ossia 0,66 mq in più!

Perché ? Perchè il "regolamento AVT" funziona (é preciso) solo se "da tera" e balumina" sono paralleli. 
Ossia "da tera" e "balumina" vanno a costituire le basi ("c" e "a" della figura) del trapezio; 

l'altezza h, se "da tera" e balumina" non sono paralleli, stravolge un bel po' la realtà geometrica.

Per capirci:

Nel ns. esempio, senza il pezzetto verde ("da tera" e balumina" sono paralleli), sia con il metodo "regolamento AVT", sia con la formula geometrica la superfice é di 23.62 mq.

Se aggiungiamo il pezzetto verde ("da tera" e balumina" non più paralleli, ) con il "regolamento AVT" la superficie schizza a 24,77 mq, ossia + 1,19 mq a fronte di una  superficie geometricamente aggiunta (il pezzetto verde misura 0,45 mq) di soli 0,45 mq. 
Un errore "geometrico" di più del doppio !

Per questo motivo la vela di Soravento é risultata "dentro" di soli 10 cmq, e quella di Vento di Venezia é risultata fuori di 0,07 mq (700 cmq = un quadrato di 26,5 cm di lato. Un mio personale fazzoletto misura 30x30 cm, 

Vittorio Resto


                                                                           byRevi 25.11.2009