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28 Agosto 2010
il varo della sanpierota «Achab»
da Fabrizio Mandich la cronaca di varo della sorella non gemella di Arzento Vivo


 

Varo di Achab visto da Arzento Vivo

 

Sono in un tremendo ritardo.

L’invito di Paolo Pradel al varo della suo nuova barca costruita dal cantiere di Marco Tapetto è alle 11.30.
 

Con un po’ di affanno, complice i bagordi di venerdì sera, preparo la mia Arzento Vivo, motore, carrello e via in acqua….arrivo con mezz’ora di ritardo al molo dell’ AVL. Chi mi aiuta ad ormeggiare è un mio caro amico, Riccardo Pugiotto. Penso tra me e me, queste due barche sono nate con una telefonata a Marco Tapetto. Nel dicembre 2008, ero in ufficio ed esprimo ad un mio collega, Matteo Conchetto, il desidero di acquistare una barca tipo “vela al terzo”. Matteo mi mette in contatto con Marco e un sabato soleggiato di dicembre fisso un appuntamento nel suo cantiere.

 

Ciò che mi ha colpito di quel primo incontro con Marco è stata l’incredibile passione che ha saputo trasmettermi unita alla semplicità dei suoi modi. La stessa energia, ad un anno di distanza, posso dire di ritrovarla nella conduzione di Arzento Vivo.

La seconda telefonata è stata con Riccardo Pugiotto, che mi ha chiesto il numero di Marco, per darlo ad un suo collega, Paolo Pradel, appunto, che aveva visto la mia barca e ne era interessato.

E da quella telefonata eccomi qui al varo della sorella non gemella di Arzento Vivo.

 

Attorno alla nuova barca si è raccolto un numeroso gruppo di persone, l’aria è quella delle grandi feste, sembra un matrimonio, c’ è pure il prete a benedire la nuova barca, la seconda persona che incontro è il Sig. Luppi, ci guardiamo e rido… ogni volta che vedo il sig. Luppi mi viene da ridere, quasi fossimo coetanei con storie condivise nel tempo, anche il Sig. Luppi conosce Marco, mi ha raccontato di aver regatato in passato assieme… questa cosa non la sapevo, ma non ne dubito.

 

Già perché Marco, nella sua semplicità e competenza in fatto di costruzione e conduzione di barche, gareggia con barche a vela che corrono nei vari campionati mondiali, vincendoli pure, e con barche, meno sofisticate, come la vela al terzo, mettendoci lo stesso impegno ed entusiasmo.

 

Poi incontro il Sig. Gasparon che mi chiede, secondo me, quali siano le differenze tra la mia e la nuova imbarcazione.

Francamente non lo so tutt’ora… nel senso che l’ho vista cinque minuti in cantiere impolverata e senza acciai e ora è tirata a lucido…

Rispondo che è un po’ più lunga, meno larga e mi pare un po’ più invelata…e, ma non lo dico, un po’ più  pulita della mia…per ora.

La barca è bianca, con fondo azzurro, e con coperta luccicante in lustrofino, e si chiama “ Achab”, come il capitano che ha dedicato la vita alla caccia della “Balena Bianca”…(quale foggia e nome avrà questa balena lo vedremo nei campi di regata...per ora godiamoci la bella festa…).

Poi il varo, Marco indaffarato con il suo staff, in pantaloncini corti, spinge la barca verso la gru, si stappa la bottiglia ed ecco varata la nuova fiamma.

 

Buon vento Achab, ci troveremmo per qualche messa a punto e poi sui campi di regata.

 

F. Mandich


 

foto e articoletto anche sul Gazzettino del 2 Settembre 2010

Marco Tapetto, di spalle Gino Luppi, Bruno Gasparon sullo sfondo, in azzurro, e il Sig. Pradel, il nuovo armatore, nell'angolo in basso a sinistra.
Sull'angolo di mura della vela si nota il logo "Baraonda" del velaio Paolo Favaro.


  
la sanpierota Achab con randa e trinchetta.


  
E' varo !!! Benvenuta Achab ! 
Buon Vento !
  

                                                                                                                                           byRevi 1.9.2010