Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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Chi difende il Paesaggio ?
A Venezia il Paesaggio é economia e inesauribile risorsa, 
ma la storia dimostra che, di fatto,
 sono le associazioni di cittadini a garantirne la tutela.
Cosa si può fare ?

Dall'associazione La Salsola riceviamo e volentieri pubblichiamo

Carissimi

a più mani è stata preparata la lettera che leggete in allegato che cerca rendere di pubblico rilievo la questione, fra breve in scadenza, "gestione del paesaggio" perchè la parte riguardante la delega delle competenze in materia, deve essere decisa dalla Regione entro la fine dell'anno. 
  
Una preliminare trasparente discussione  in sede di Amministrazione comunale sarebbe opportuna.
Per tale questione sarebbe utile anche una iniziativa al livello regionale, dove buona parte degli altri 580 comuni opera in condizioni e con prospettive non molto diverse. Anche per favorire questo dibattito un pronunciamento del Comune di Venezia, sarebbe propiziatorio.

Naturalmente chiedo alle associazioni interessate di far pervenire quanto prima la loro adesione od eventuali rilievi in merito.
A presto.
 
Roberto 
   

QUALE VALORE  E QUALE GESTIONE DEL NOSTRO PAESAGGIO?

 LETTERA APERTA DELLE ASSOCIAZIONI

AL SINDACO, ALLA GIUNTA, AL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA

Recenti notizie riguardanti l'imminenza del permesso di costruire una villetta a Torcello, la bocciatura del progetto di lottizzazione vicino al Bosco di Carpenedo e le reazioni pubbliche alla miriade di altri progetti insediativi che stanno aggredendo i luoghi ancora qualificati del territorio comunale sembrano indicare che la tutela paesaggistica dipende dalla buona volontà e dall’attenzione di cittadini e Associazioni piuttosto che dall’operato delle Istituzioni a tale fine preposte dalle leggi vigenti. Leggi che sono ordinarie regole di convivenza di un paese civile pensate e decise per contribuire all’organizzazione urbana e territoriale e al benessere dei cittadini nella consapevolezza del valore dei luoghi e della loro storia ai fini dell’identità culturale e del senso di appartenenza, come indicato dalla specifica Direttiva per il paesaggio della Comunità europea della quale ricorre quasi inutilmente in questi giorni il decennale.

Leggi che però sembrano sempre più un riferimento opzionale per le istituzioni preposte alla loro applicazione, o uno spiacevole orpello per chi è tenuto ad applicarle di fronte alla pressione degli interessi finanziari che mirano alla “valorizzazione” di progetti edilizi, ricadenti proprio in prossimità dei luoghi di massima evidenza storico–ambientale per sfruttarne le qualità e privatizzarne il valore, con la conseguente devastazione di un patrimonio collettivo che in terraferma è già stato ampiamente svenduto divenendo ormai residuale, raro.

Come spiegare altrimenti a Torcello la villetta di due piani, di acciaio e vetro, quando le specifiche norme urbanistiche comunali per tale luogo (art.9 della specifica variante urbanistica) prescrivono l’altezza massima di un piano?

E, visto che si tratta di ricostruire un edificio sui ruderi del preesistente, il relativo ripristino tipologico e volumetrico non dovrebbe essere realizzato rispettando l'altra condizione  data di ottenere “una costruzione compatibile con l’ambiente” ?

Come può tale progetto essere riconducibile alle finalità della normativa che recita: “tutelare l’identità culturale dell’insediamento insulare, assicurando continuità al rapporto tradizionale della popolazione insediata con l’ambiente lagunare e ai connotati impressi alle isole nel corso della storia, come condizione della sua qualità…” ? (sempre l’art. 9 richiamato).

Con tali premesse il progetto, per la palese mancanza della conformità urbanistica, doveva essere restituito al mittente, carente dei presupposti per il seguito in Soprintendenza, in Commissione di Salvaguardia e fino alla soglia dell’approvazione, ora rinviata per la risonanza della notizia divenuta di pubblico dominio.

A questo punto la città vuole sapere: soltanto ora  qualcuno, negli Uffici comunali, sarà chiamato a svolgere le verifiche dovute?

La ragione di tale domanda si rafforza ripensando all’altro caso del progetto per l’area residenziale vicino al Bosco di Carpenedo “palleggiato” per 10 anni  tra Comune e Regione: dimenticando entrambe di applicare la normativa vigente (PALAV-Piano di Area Laguna e dell’Area Veneziana- art. 21/a) che prescrive l’inedificabilità di tale area, ma anche la fascia di rispetto intorno al bosco (art. 22) e omettendo pure la fascia di inedificabilità lungo via del Tinto prescritta dal PTP (Piano Territoriale Provinciale), si sono “create” le condizioni che hanno favorito l'iniziativa fino in prossimità dell'approvazione definitiva.

La richiesta di edificazione della Società Il Tinto ha potuto ottenere una considerazione positiva per l’elusione della normativa (l’art. 21/a del PALAV), una prescrizione di pianificazione ambientale e paesaggistica essenziale per la tutela dell’ecosistema relitto del Bosco di Carpenedo. E’ stata banalmente rinviata, senza precisare chi e quando avrebbe dovuto eseguire la verifica, e poi dimenticata.

Solo l’iniziativa dei cittadini e delle Associazioni ha però imposto all'attenzione del Consiglio comunale proprio tale omissiva lacuna: alcuni Consiglieri (pochi e sotto minaccia di ritorsioni economiche) hanno compreso e votato la bocciatura, mentre il Sindaco e l'Assessore competente, forse mal consigliati, avallavano il progetto e la maggioranza dei Consiglieri se ne lavava le mani. Bocciatura confermata dal TAR, dopo il ricorso della Società Il Tinto.

Sono state le Associazioni con le assemblee pubbliche, le petizioni sottoscritte da oltre 4.300 cittadini che hanno promosso l'informazione e la coscienza civica ancora fortunatamente presente in Consiglio comunale, fornendo alla sua parte più coerente le argomentazioni per il rigetto del progetto.

Tralasciando altri casi, anche recenti ed eclatanti, di palese insufficienza nella salvaguardia del patrimonio culturale-ambientale e paesaggistico da parte dell’amministrazione comunale, è pure l'ordinaria prassi gestionale che sta portando alla banalizzazione dell’intero territorio comunale e al suo degrado  irreversibile. In tale quadro poco confortante l’attuale congiuntura pone tra le priorità (entro la fine dell’anno) la questione del mantenimento delle competenze in materia di paesaggio al Comune.

Una competenza che potrà continuare ad essere svolta solo dopo la verificata presenza di “strutture in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico edilizia”, secondo quanto disposto dal “Decreto Urbani” (Decreto Legislativo n. 42 del 2004) che resta ancora inapplicato; l’onere della verifica è della Regione, il suo fine è di porre rimedio alle cause del degrado paesaggistico, spesso conseguenza di progetti regolarmente autorizzati proprio da amministrazioni comunali, distratte o con istruttorie inadeguate.

Notizie ufficiose indicano che per tali funzioni, comprendenti il patrimonio di un territorio comunale con varietà e ricchezza che trova pochi paragoni non solo in Italia ma nel mondo, l’indicazione dell'Amministrazione ricade su due geometri e un perito, di adeguato curriculum e professionalità specifiche nel campo del paesaggio, sebbene sembra che la professionalità poi derivi dalle funzioni svolte nel settore comunale dell’edilizia. Che non è esattamente quanto richiesto.

Ce n’è già abbastanza per richiedere al Sindaco, al competente Assessore, al Consiglio  comunale una iniziativa di trasparenza amministrativa per chiarire dinamica e responsabilità delle due vicende richiamate e delle modalità con cui verrà assicurata la competente e consapevole gestione della tutela del paesaggio da parte degli Uffici comunali.

                                                        LE ASSOCIAZIONI

 

 

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                                                                                                                                           byRevi 28.10.2010