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n.° 18 - Novembre 1993 
REMO e ONDINA

REMO, CON LA PASSIONE DELLA VELA, ha una derivetta di quattro metri che tiene presso un cantiere privato. Per la barca ha speso quasi un milione, e un altro milione l'anno lo scuce per tenerla al cantiere. Perde un sacco di tempo - e non pochi spiccioli - per la manutenzione di scafo e attrezzature; deve pagare ogni volta per metterla in acqua, deve sorbirsi un quarto d'ora di fuoribordo per trovarsi in acque libere - quindi paga la tassa di stazionamento -, e solo di rado riesce a trovare un compagno velista con cui scambiare qualche esternazione.

Ondina, con la passione del remo, è socia Casanova da un bel po' di tempo. Un milione lo ha speso anche lei, non in uno ma in quattro anni, e di uscite ne ha fatte davvero tante, potendo scegliere - anche prenotando - fra sedici barche di tre diversi tipi, dalla deriva, al cabinato a bulbo, a quelle al terzo, e sempre ben garantita da due distinte coperture assicurative. S'è potuta permettere anche orari un po' strampalati, come quelli notturni per girare a Venezia in esclusiva (non certo da sola), ed è riuscita - sempre con quel milione - a godersi anche una settimana di crociera d'altura alle isole Eolie.

Ondina, in qualità di Istruttore di circolo - sei-sette uscite l'anno circa - ha anche incassato quasi mezzo milione, sicché, quando l'ha raccontato a Remo, quello s'è sentito persino un po' poco furbo.

Quattro anni fa Ondina aveva valutato anche altri circoli, ma per una come lei, velista d'estate e vogatrice d'inverno, un po' insofferente degli orari fissi, il Casanova costituiva un habitat ideale già sulla carta.

Convinta più che mai dei vantaggi - e del piacere - dello stare in gruppo, Ondina ha il presentimento che quest'anno, con quelle "iniziative sociali" di cui ha sentito parlare, con il circolo non avrà proprio di che annoiarsi. Forse dovrà anche perdere un po' di tempo dietro a quell'inguaribile timidone di Remo, con tutta probabilità nuova matricola Casanova.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n.° 21 - Luglio 1994
MARINAI e MEZZI-MARINAI

QUANDO IL VENTO ESATTAMENTE QUELLO DESIDERATO,
perfetto sulle vele e delizioso sul corpo, quando fra noi e l'equipaggio c'è piena ed appagante sintonia, veleggiare diventa uno straordinario e delizioso momento di vita. Stress e problemi appaiono lontani, e con loro le fatiche che hanno portato alla piena efficienza la nostra barca a vela, mezzo di locomozione che si nutre di vento, di acqua, ma anche di una quantità di "olio di gomito".

La barca trascurata, o attrezzata in fretta con materiali di fortuna, difficilmente in navigazione risulterà piacevole e rassicurante. A volte basta una puleggia bloccata, una cima sfilacciata, o persino una scheggia o uno spigolo non arrotondato, per trasformare il piacere di veleggiare in situazione difficile e frustrante.

La pulizia, il controllo e la manutenzione, sono per la barca a vela indispensabili quanto lo sono lo scafo e le vele, anche se i risultati di quelle operazioni non sempre sono individuabili, e ne viene apprezzata l'importanza proprio quando sono assenti.

E' il "marinaio" - anche se diportista e non professionista - colui che meglio di ogni altro è in grado di seguire la manutenzione della barca su cui naviga. Spende tempo e fatica fino a conoscerne perfettamente pregi e difetti, prestazioni e limiti; ne riceve molte soddisfazioni e trova sempre il modo per curarla sin nei particolari.

Coloro che sono abituati a salire solamente sulla barca già efficiente, poco propensi anche solo a sgottare l'acqua dallo scafo, e ben attenti a non immischiarsi in problemi di manutenzione, sono in effetti dei "mezzi-marinai".

Difficilissimo vederli in cantiere, impossibile sentir dire da loro "alla manutenzione di questa barca ci penso io". Anzi, qualcuno lo dice pure, ma poi i poveri mezzi-marinai vanno inevitabilmente soggetti ad una sequela tale di incombenze e disgrazie, da non poter infine onorare l'impegno preso. Non di rado suscitano perfino ammirazione quando riescono, nel medesimo periodo, a compiere - su altre barche - le veleggiate abituali.

Per molti il ruolo di "mezzo-marinaio" è forse l'unico praticabile, ma per altri, forse per la maggioranza, è semplicemente il più comodo. Tutti comunque devono tener conto di un problema fondamentale: per ogni barca è indispensabile almeno un marinaio, e nessuna può farne a meno.

Neanche quelle del Circolo Velico Casanova.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n.° 24 - Giugno 1995
SAN GIULIANO DELLA BUONA SPERANZA

Il 29 aprile scorso è stato presentato alla città il progetto del "Parco di San Giuliano", il più vasto e qualificante intervento urbanistico previsto per Mestre, esteso da Campalto all'area Pili di Marghera. Per la sua realizzazione non ci sono che date indicative, e sicuramente il piano originario verrà più volte modificato e rivisto, ma molto difficilmente verrà stravolta la vocazione che il progetto attribuisce all'area: San Giuliano garantirà la continuità paesaggistica, storica e funzionale fra Venezia e il suo entroterra, come è stato per quasi un millennio e come ci è stato tramandato da alcune eloquenti opere del Tintoretto e del Guardi.

I dettagli del "progetto Di Mambro" - dal nome dell'urbanista che l'ha redatto - sono tanti, ed a riguardo è disponibile persino una piccola guida, ma in questa pagina è preferibile un cenno limitato alla nostra dichiarata passione.

Nell'area Pili e a passo Campalto troveranno posto barche a vela ed a motore anche di elevato pescaggio, in punta San Giuliano, più precisamente in Sen dea Sepa, vi saranno le strutture delle associazioni remiere e veliche.

I disegni prospettici sono più che eloquenti: sull'angolo sinistro della penisola si può distinguere l'ex dogana sede della Canottieri Mestre, un po' più su, verso destra, l'ex colonia che ci ospita attualmente, destinata a diventare il museo della nautica lagunare. A partire dall'angolo destro della penisola si distinguono le strutture e le banchine per barche a vela ed a remi, che dovrebbero accoglierci in futuro. Nei giorni scorsi le cinque società sportive dell'ex colonia hanno dato vita al "Centro Nautico Sportivo di P.ta San Giuliano", e forse partirà proprio dal C.N.S il primo pezzetto del parco.

Per tutti i marinai della penisola mestrina non poteva esserci prospettiva migliore; essere inseriti in un progetto di tale livello non è evenienza di tutti i giorni; per di più l'amministrazione comunale, in attesa della realizzazione del parco e con precisa indicazione del compianto prosindaco Zorzetto, ha anche fornito tutte le soluzioni provvisorie per il miglior prosieguo dell'attività nei luoghi attuali.

Ma non aspettiamoci di più; mai come ora ci è appartenuto l'onere delle nostre aspettative, ed ora tocca noi.

Si tratta, finalmente, di lavorare per una prospettiva logistica definitiva, una possibilità preziosa che comunque il Casanova potrà o meno cogliere nell'ormai imminente rinnovo del consiglio direttivo. Serviranno idee chiare - meglio se non troppe -, da concretizzarsi collegialmente sotto la guida di persone più attente all'interesse del circolo che ai propri umori, in grado di condurre uno o più settori d'attività in modo completo, autorevole e responsabile, e soprattutto in grado di offrire continuità, facendo sempre percepire la presenza - necessaria - alla barra dell'unico - ! - timone.

L'avvio di stagione è stato molto piovoso, ben più dell'anno  scorso; si sono registrati alcuni successi, ma da altre fondamentali attività si attendevano indubbiamente esiti migliori.

I velisti sanno bene che il vento s'alterna alle piatte, specie al Casanova; la faccia sia quindi pronta a percepire i nuovi refoli, perchè la bora, immancabile, riporterà al circolo il suo profumo di tonificante freschezza.


 

 

 

 

n.° 28 - Settembre 1996
ANNO XV°

IN BOCCA AL LUPO !

Si festeggia domenica 15 Settembre a San Giuliano; l’invito è per tutti i soci, storici ed attuali, vecchi e nuovi amici transitati al Casanova a partire dalla sua nascita nel 1981: dal numero uno, con la pattuglia dei fondatori, all’ultimo corsista.

Organizzare una festa-incontro fra tutti ci è sembrato il modo migliore per mettere in contatto ed a confronto vecchie e nuove esperienze e dare nuovo impulso alla nostra realtà.

Le ricorrenze, si sa, vengono da sole, ma offrono l'opportunità di rivisitare importanti memorie; la festa sarà quindi anche occasione di riflessione, un modo per ricercare nuovamente le motivazioni della nostra esperienza.

Nel momento attuale, con il progetto del parco di San Giuliano a schiuderci le migliori prospettive, pur si sconta una fase di crisi sia nell'identità che nella coesione. Perché si aderisce ad un circolo come il nostro, cosa ci si aspetta, come si vorrebbe che fosse, cosa si è disposti a dare...

Domenica 15 ci sarà movimento in base fin dalla mattinata; chi sarà occupato nei preparativi, chi in banchina ad ammirare la nuova gru ed i nuovi sorprendenti spazi del C.N.S.;
qualcun’altro sarà certamente in regata con gli amici della "Canottieri", impegnato in corroboranti confronti in chiave sportiva, atmosfera buona anche per il pomeriggio di festa e auspicabile per il futuro del giovane "Casanova".
Crepi il Lupo!