CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Lunedì, 31 Luglio 2000
Quattro ore per sedare l’incendio
Ancora fiamme nell'oasi del Wwf
Valle Averto brucia ancora
Campagna Lupia

Valle Averto brucia ancora. 

Ieri pomeriggio i vigili del fuoco di Mira sono di nuovo intervenuti per spegnere le fiamme nell'oasi naturale del Wwf. 

Quattro ore è durato l'intervento delle squadre di pompieri allertati da alcune chiamate di cittadini che avevano visto di nuovo le fiamme alzarsi nell'oasi. 

Erano da poco passate le 16 quando la prima squadra è subito partita, a distanza di tre giorni dall'incendio che aveva quasi devastato la riserva naturale, per sedare le fiamme che si stavano sviluppando tra le sterpaglie secche dell'oasi. 

Un intervento quello dei vigili sicuramente decisivo, anche se ancora una volta si teme che dietro alle fiamme ci sia la mano di un piromane. 
Il gran caldo ha poi fatto il resto. Venerdì scorso dopo il sopralluogo dei carabinieri era subito caduta la tesi dell'incendio casuale: ad appiccare il fuoco era stata la mano di un uomo. 
A provarlo, il ritrovamento di una torcia, con avvolti dei panni imbevuti di liquido infiammabile, ai piedi di una delle quattro torrette per l'osservazione degli uccelli andate in fiamme il giorno prima. Una prova consegnata nelle mani dei carabinieri di Campagna Lupia, che stanno conducendo le indagini nel massimo riserbo. 

L'Oasi di Valle Averto, situata ai margini della laguna di Venezia, è uno delle riserve più grandi della zona e si estende per 500 ettari tra Mestre e Chioggia. Il Wwf nei primi anni di gestione aveva reintrodotto la flora tipica del bosco "igrofilo", ripopolato le acque con pesci di ogni tipo, a seconda della variazione di salinità e soprattutto aveva fatto diventare Valle Averto una delle zone più interessanti per l'osservazione degli uccelli migratori acquatici.

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