Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano        

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8 Giugno 2003 - In occasione della Festa della Nautica Naturale e dell'Ambiente l'Ufficio Progetti e Piani Ambientali condotto da Mariolina Toniolo, presenta un progetto di recupero per l'Isola di Campalto.
Per l'occasione é approntato un manifesto e un pieghevole.


RIPRENDIAMOCI L’ISOLA DI CAMPALTO

Città di Venezia - Direzione Centrale

Sviluppo del Territorio e mobilità - Progetti e piani ambientali

Variante al P.R.G. per la Laguna e le isole minori
     

Le proposte

L'Amministrazione Comunale (Ufficio Progetti e Piani Ambientali) propone per l'isola di Campalto la progettazione di un intervento pilota attraverso la ricerca e sperimentazione di tecnologie avanzate per la produzione di energia e il riciclo delle acque; tecnologie che opportunamente commercializzate potrebbero trovare applicazione su altre piccole isole abbandonate della laguna, consentendone il riuso e la valorizzazione.
A regime, si prevede il recupero della morfologia e dei sedimi storici ottocenteschi: la ricostruzione dei fabbricati a suo tempo esistenti nel periodo austriaco e del terrapieno, al cui interno opportunamente interrati, troveranno sistemazione i vari impianti tecnologici ed il recupero delle acque, nel quadro di un intervento pilota che potrà trovare applicazione in altre piccole isole abbandonate della laguna.
Nel breve periodo, é possibile rendere utilizzabile l'isola con semplici interventi di messa in sicurezza o demolizione dei manufatti oggi esistenti. Inoltre verrà realizzato un percorso su palafitte, che collegherà un nuovo pontile, accessibile ai portatori di handicap, con un edificio prefabbricato in legno, luogo di ritrovo e rifugio.

Il Magistrato alle Acque sta progettando lo scavo dei canale perimetrale e la realizzazione di un nuovo approdo.

  ... UN PO' DI STORIA... 
     

L'isola di Compalto, è una ex batteria, che faceva parte della linea difensiva posizionato fra la città di Venezia e la terraferma mestrina. Questa alIineava otto batterie poligonali, in origine costruite su palafitte, spesso in prossimità dell'incrocio dei canali.

Troviamo nella laguna Sud le batterie di: Fisolo, Campana, ex Poveglia e Trezze, mentre nella Laguna Nord le batterie di: Campalto, Tessera, Carbonera, Buel dei Lavo o Batteria San Marco

 

1797 Le prime notizie storiche risalgono ad una lettera, datata 1797, dei Provveditore alle Lagune ed ai Lidi della Serenissima, Nobil Uomo Zanne Zusto, dalla quale 1796, risultano già costruiti sette fortini in legno ti difesa della città di Venezia;

 

1848 La batteria di Campalto viene trasformata in opera su terra di riporto allo scoppio della rivoluzione veneziana unitamente alle altre batterie di Tessera, Corbonere e ridotto di San Giuliano;

 

1858 Gli Austriaci apportano modifiche alla struttura dei ridotto;

 

1883 Tutte le batterie della laguna sono in terra, con bastioni, polveriere e casermette;

 

1900 Da documenti dei Quartier Generale Austriaco di Vienna, si rileva l'esistenza di due diverse tipologie di batterie in terre di dimensioni poco diverse, ma di identica forma, con la casermetta per le truppe, le polveriere, le sponde protette da uno scogliera artificiale. La batteria di Campalto era fra quelle di dimensioni minori;

 

1939-45 Con la costruzione di due polveriere e di due bunker in cemento armato, al servizio di una postazione contraerea, venne modificato lo stato originario della ridotta, probabilmente in modo sostanziale;

 

Anni '60 Adibito a discarica di rifiuti solidi urbani (RSU) per Venezia, nonché discarica probabilmente abusiva per le fornaci di Murano.

 

1964 L’isola di Campalto venne acquistato dal Comune di Venezia;

 

Anni '70 Con la messa in attività dei l'inceneritore di Sacca Fisola, l'isola venne def initivcrnente abbandonato, divenendo discarica abusiva di qualunque tipo di materiale;

 

1995 Dopo anni di abbandono, il Magistrato alle Acque affida al Consorzio Venezia Nuova il recupero morfologico dell'isola, attraverso la perimetrazione, consolidamento e rifacimento delle sponde, pulizia di tutta la superficie della isola ed alla costruzione di due accessi;

 

2002 Il Comune, su richiesta dei movimento ADOLA, con i Quartieri interessati si attiva per il recupero dell'isola nel quadro della realizzazione dei Parco Acqueo San di Giuliano. Si accertano le condizioni di sicurezza per l’accesso e l'uso; si mette a punto un progetto di riuso come centro per le attività di voga alla veneta, vela, canoa e vita all'aperto.

 

A cura di Mariolina Toniolo, Pier Paolo Bullo e Tommaso Viola Viola - 2003
disegno di Paolo Bullo