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Venezia, giovedì 1 giugno 2000
 

Torcello diventa un caso nazionale
Sotto accusa i lavori alle rive, parte un appello al ministro Melandri

di Alberto Vitucci

VENEZIA. Scoppia il caso Torcello. Dopo le denunce di comitati e associazioni, sono sotto accusa i lavori di cementificazione delle rive attuati dal Magistrato alle Acque. Ieri sopralluogo sull'isola della presidente del Consiglio comunale, Mara Rumiz. «Mi pare sconvolgente. 
Il Comune deve farsi parte attiva a tutela del suo territorio», commenta.
Anche il soprintendente Roberto Cecchi ha inviato a Torcello un tecnico. «Dobbiamo verificare se ci sono difformità tra il progetto e i lavori», dice. 
Esposti alla magistratura sono stati annunciati dai comitati, mentre il Comune sta verificando la regolarità delle autorizzazioni: gli interventi con il calcestruzzo e l'acciaio al posto delle pietre sarebbero difformi dal Palav. 
Italia Nostra lancia un appello al ministro Giovanna Melandri.


VENEZIA. Controlli e verifiche a tappeto sui lavori del Magistrato alle Acque in corso a Torcello. Letti gli articoli sulla Nuova Venezia, la presidente del Consiglio comunale Mara Rumiz ha compiuto ieri un sopralluogo nell'isola accompagnata da un tecnico del Comune. 
«Ho chiesto tutta la documentazione», dice, «per offrire ai capigruppo tutti gli elementi di valutazione. 
Quello che ho visto mi pare sconvolgente rispetto alla morfologia lagunare. 
Mi pare necessario un approfondimento». 
Anche il soprintendente Roberto Cecchi ha inviato un funzionario. «Dobbiamo verificare la rispondenza tra il progetto approvato e la realizzazione», dice. Verifiche anche all'assessorato all'Urbanistica: gli interventi sarebbero difformi dal Palav e dunque mancanti di autorizzazione. Italia Nostra fa appello al ministro, i comitati annunciano denunce.
Nell'occhio del ciclone i lavori di «protezione» delle sponde progettati dall'ingegner Zoletto per conto del Magistrato alle Acque ed eseguiti dal Consorzio Venezia Nuova (Impregilo) per un costo di 26 miliardi. Lo «scempio», denunciato da comitati e dal gruppo «Amici di Torcello» - che ha tappezzato di volantini gli imbarcaderi dell'Actv - è ben visibile. 
Della sinuosità del canale e delle sue pietre non c'è più traccia. La piccola via d'acqua che collega il canale dei Bordignoni con il Ponte del Diavolo è stata sfregiata con una banchina in calcestruzzo, appoggiata sopra centinaia di gigantesche palancole in acciaio lunghe almeno dieci metri. 
In alcuni tratti il canale è stato anche rettificato, mentre la fondamenta dei Bordignoni sta per essere allargata. 
Dietro l'approdo Actv, nell'area archeologica dove sorgeva l'antica chiesa dei Bordignoni, un grande cantiere con le ruspe in azione, e una nuova strada che dodvrebbe sostituire la tipica passeggiata sulla fondamenta. 
L'elenco degli interventi di «protezione» è lungo, e comprende poco più in là un grande canale che dovrebbe collegare direttamente il Sile con la Basilica (e probabilmente favorire l'accesso ai grandi mezzi turistici), le palificate intorno alle barene - in qualche caso diventate vere e proprie isole - i mattoni «squadrati» al forte Mazzorbetto. Interventi duramente contestati. 
Il Magistrato alle Acque preferisce non rispondere. Il Consorzio Venezia Nuova anche. Ma si capisce che in questo caso le imprese esecutrici hanno «eseguito» le direttive del Magistrato alle Acque.
Ma la bufera aumenta. Lo «scempio» come lo definiscono i comitati stavolta non ha fatto infuriare soltanto i «soliti» ambientalisti. 
A muoversi sono stati cittadini, comitati, professionisti. E adesso anche il Comune. «Al di là delle competenze formali», dice la presidente Rumiz, «il Comune deve farsi parte attiva a tutela del suo territorio».
Più prudente il sindaco Paolo Costa. «Ci sono organi tecnici e procedure che vanno rispettate. Vedremo. Se le procedure sono state rispettate va bene. 
Adesso valuteremo, ma le regole sono importanti». Ma le regole, fanno notare i comitati, non riguardano soltanto i permessi formali e la rispondenza ai Piani vigenti. Quale regola può avere autorizzato una colata di cemento e acciaio in uno dei posti più belli del mondo?

 
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