CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia      

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Agosto 2011
Dalle conversazioni con Marco Paolini
Al Lago di Ginevra.. on the road...

Il racconto di Marco D'Alba
con le 70 foto, da San Trovaso a Ginevra

» guarda le 70 foto da San Trovaso al Lago di Ginevra


di Marco D'Alba

Vi ricordate quei giorni in cui agosto ci ha stretti nella morsa del caldo?
Bene. In quei giorni Marco Paolini ha riproposto in chiave intimista, il suo spettacolo intitolato “Il milione” che i più si ricorderanno performato la prima volta sotto le tese delle gagiandre in Arsenale. 
Erano gli anni novanta ed il bacino della darsena dell’arsenale si riempiva di barche a remi costituendo anfiteatro e platea incantata per quello che a mio avviso è stato uno degli spettacoli più sentiti e partecipati dell’attore veneto.

Il 25 e 26 agosto scorsi, Paolini ha messo in scena il suo spettacolo in campo di S. Trovaso ma soprattutto, ha ben pensato di entrare in contatto con il mondo dell’artigianato veneziano e di mettere in scena tra le 18 e le 19.30 quelle che sono state chiamate “le conversazioni”.

Tenute presso lo squero Tramontin, si è subito ricreata l’atmosfera dell’Arsenale.

Io ci sono arrivato in barca, con le batele dell’ associazione Arzanà …scivolando tra gli ombrosi canali cercando ristoro da un sole ancora terribilmente forte.

Batele, sampierotte, persino una bicicletta galleggiante ad ascoltare la storia, i racconti e le testimonianze di chi ancora porta avanti la tradizione della costruzione di gondole, forcole e remi incalzati da un incuriosito Paolini…un tuffo nel passato, rigenerante.

E’ li che mi sento chiamare…è Pietro Meneghini uno dei primi corsisti di quest’anno.

Serio ed appassionato nell’apprendimento, timido e riservato in questo contesto. Apprendo dopo poco che anche lui sarà oggetto dell’intervista e dello spettacolo. 
Piero è sostanzialmente  l’unico apprendista designato a portare avanti la tradizione della produzione di remi e forcole a Venezia: lavora presso il laboratorio di Saverio Pastor, maestro d’ascia e presidente dell’associazione el felze, un riferimento nell’ambiente veneziano.

Parliamo, ascolto lo spettacolo e poi la domanda: “domani parto per la Svizzera, destinazione la fete des canots a Rolle sul lago di Ginevra, vieni anche tu?” Non ho ancora fatto ferie, sto lavorando ancora, ho bisogno di fermarmi…ok, fatta, vengo.

Partiamo il venerdì a fine mattina…arriviamo a Rolle sotto il diluvio la sera. Ci accoglie l’auberge du Dully una locanda nel cuore di un borgo incantato.

L’indomani scendiamo al circolo per il brindisi di benvenuto e partenza della manifestazione…qui in Svizzera amano tantissimo i brindisi al vino bianco. Qualsiasi occasione è buona per tirare fuori dei bicchierini di plastica, riempirli di vino e brindare insieme! Alle 11 eravamo già col mal di testa.

Alle 15 il cielo si apre anche se il vento rimane ancora forte…alle 16 decidiamo di uscire per la veleggiata di apertura. Barche di tutti i tipi, rigorosamente di legno, tradizionali…a noi assegnano una barca tipica del lago, la usano i pescatori…è lunga, larga ed ha una grande vela senza boma, mi ricorda tanto la vela di Eelke  e Maria - gli olandesi che oramai da due anni partecipano a Velaraid.

Partiamo, siamo in barca con uno svizzero tedesco che sorride ma non sa una parola di inglese o di italiano pur avendo vissuto in Italia qualche tempo fa, la moglie Salomè invece parla un buonissimo italiano ma non sa niente di vela, Mariè una svizzera che parla un buon inglese ma non vuole contrapporsi allo svizzero tedesco designato come capitano anche se non propriamente esperto, io e Piero con un esperanto spinto dal motore di una venezianità mai sopita. Risultato, l’uscita è stata piacevole, esperanto per tutti!…rientriamo, sistemiamo la barca, un riposino e poi di nuovo al sailing club per la cena a base di una deliziosa zuppa di Pesce. La serata scorre lenta e piacevole parlando di barche, di manifestazioni simili in Europa, del nostro Velaraid della nostra meravigliosa laguna. In molti si dimostrano interessati. Lascio riferimenti…Ottavia invece nell’entusiasmo ci lascia la sua barca per la veleggiata della domenica.

Partiamo al mattino, armiamo, usciamo dal porto e ci dirigiamo tutti in flottiglia verso una spiaggetta dove si è svolto un pic nic. Ognuno mette qualcosa sul piatto, ognuno porta qualcosa…chi il formaggio, chi il pane, chi la musica di una fisarmonica, chi l’allegria e l’esperanto (noi) …nella semplicità ne è uscita una giornata bellissima.

Il ritorno sarà tutto a remi causa assenza di vento. Sistemiamo la barca con la cura imparata di recente nelle uscite con gli amici velaterzisti et voilà…sbuca fuori il bicchierino di plastica, il vino bianco, la fisarmonica, l’allegria… poi il momento più esilarante: le premiazioni…. ma c’era una competizione in atto?

In realtà il maestro di cerimonia Majeu, da noi semplificato in Maiù, ha raccolto quadri, arazzi, stampe, foto  e qualsivoglia oggetto inguardabile ed ha cominciato a regalarlo ai vari equipaggi.

Noi ci abbiamo guadagnato un bellissimo arazzo con tutte le tonalità del giallo ocra. Credo possa essere molto appropriato in una buia soffitta o un’umida cantina…Beo beo.

Il lunedì mattina aiutiamo Maiù a smontare il palco, il tendone e a sistemare il club… poi una pastasciutta e tanti bicchierini di vino…ed infine il rientro.

Tanti km rigorosamente su strade locali per apprezzare il territorio e fare riprese: “ciao sono Piero, mi trovo a Lucerna, ecco vedete il paesaggio svizzero, ecc..” il tutto in perfetto stile Piero Angela.

Una bellissima esperienza, una brevissima vacanza, un’ulteriore evento in Europa  dalle dimensioni piccole e raccolte, per barche piccole e semplici ma che porta con se una grande carica di entusiasmo, di spirito marinaresco, di conoscenza delle tradizioni…Alle conversazioni dove ho incontrato Piero, Saverio Pastor ha detto una bellissima frase: “di questi tempi il vero moderno è chi torna alla tradizione”…

che moderni che siamo noi del Casanova!

Marco D’Alba
    


 
da sx> Paolo Brandolisio, Saverio Pastor, Marco Paolini, Pietro Meneghini e Roberto Tramontin

 

 

 

 


                                                                           byRevi 8.10.2011