Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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19 Dicembre 07, ore 17.30 
Laurentianum di P.zza Ferretto 
Punto su F.te Marghera 
Il futuro della grande stella 
fra parco e città

Incontro con gli assessori al Patrimonio, Ambiente, Urbanistica, sulla questione del bando sul Forte

 

foto di A. Bonaventura "Califfo" - La città del Sole

 

Fra i progetti il "Centro degli sport d'acqua" di Oddino Franceschini 

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Il GAZZETTINO     Giovedi' 20 Dicembre 2007 Edizione Venezia

Un campus sportivo, un centro di ...
Un campus sportivo, un centro di ricerca e magari, alla pari di un Marine Science Center degli Usa, attività produttive che si affiancano alla valorizzazione e riscoperta del territorio. 
I progetti attorno a Forte Marghera iniziano, un poco alla volta, a delinearsi. 
Quantomeno la recente nascita di un tavolo di lavoro tra funzionari, dirigenti, Lavori pubblici, Cultura ed Ambiente, per la stesura di un bando che definisca i criteri sull'utilizzo dell'antica fortezza napoleonica, sta, pian piano, smuovendo le acque. 
  
E le idee iniziano a fioccare, come si è visto ieri sera, in occasione dell'incontro su Forte Marghera promosso dalla sezione del Partito Democratico di Mestre Centro. 
Sicuro è che ad avere la meglio sarà la polifunzionalità, ovvero diverse funzioni integrate per rendere effettivamente strategica un'area di oltre 48 ettari tra San Giuliano, l'Università ed il centro. 
Una vera 'porta sulla laguna', come l'ha definita Mara Rumiz, assessora al Patrimonio.
Dopo il complesso rapporto per l'acquisizione dal demanio militare per Forte Marghera sembrano essere arrivati tempi migliori. 
"La scorsa settimana - spiega Rumiz - abbiamo acquisito l'area. Ora si avvia la fase di recupero-restauro. 
Noi possiamo usarlo come vogliamo, a patto che vi sia fruizione pubblica.
" A tal scopo è stato avviato un nutrito gruppo di lavoro, coordinato dall'assessore all'Ambiente, Pierantonio Belcaro. 
"Servono più partner - spiega Rumiz - servono almeno 50 milioni di euro per il riutilizzo e come amministrazione non abbiamo le risorse sufficienti. 
    
Più che un unico investitore ne servono diversi in base al specifico campo d'attività." Nel bando in elaborazione e forse già attivo nei primi mesi del 2008 si indicherà il progetto complessivo per l'area (costata 9 milioni di euro), oltre che una valutazione economica, sempre considerando che dei 103 mila metri cubi di costruzioni a Forte Marghera (circa 20 capannoni), 30 mila sono vincolati e pertanto non possono essere toccati. 
Il bando sarà rivolto a Forte Marghera - aggiunge Rumiz - ma non si deve perdere il riferimento all'intero campo trincerato, dove molte associazioni di volontariato lavorano da anni." 
Quando nel 2004 venne approvato il progetto di acquisizione di Forte Marghera, vennero inclusi anche gli altri 6 forti del campo trincerato, di cui 3 per permuta e 3 per acquisizione. La lentezza nel processo di acquisizione del Forte ha impedito l'evoluzione di numerosi progetti europei ed adesso l'amministrazione intende recuperare il tempo perduto. 
E accanto all'idea di una dimensione culturale, di una realtà espositiva (non fieristica, perché le dimensioni delle strutture non lo consentono), molto si punta sulle realtà sportive. Se Luigi Brugnaro, presidente Umana, pensa in grande ad una sorta di campus sportivo come negli Usa, Odino Franceschini, presidente Up Sport Veneto, in merito ha già nel cassetto, grazie alla propria esperienza di insegnante, per il capannone Palmanova 43, la realizzazione di un campus per le discipline nautiche senza barriere, per tutti, giovani, anziani, disabili; tutti senza esclusioni. Il campus sportivo occuperebbe un terzo dei 48 ettari del Forte. 
Il costo del progetto si aggira per il recupero del capannone Palmanova 43 su un milione e 300 mila euro, mentre per le strutture d'accoglienza le stime si fanno più difficili, per il primi mesi del 2008 il progetto di fattibilità a stralci potrebbe già rendere papabili per il progetto 350 mila euro. 
"Il progetto ha già ottenuto l'approvazione dei ministri Fioroni e Melandri - spiega Franceschini - e quest'anno ha ricevuto anche l'Alto Patronato". Se per Pietrangelo Pettenò, presidente Marco Polo System, la società che al momento gestisce le attività di Forte Marghera, serve prima un progetto complessivo dell'intera area, Brugnaro ha le idee chiare: "A Forte Marghera servono attività con un ritorno economico - sottolinea Brugnaro - un uso unico è sbagliato, deve essere uno spazio multifunzionale. Dovrà esserci un spazio espositivo, magari anche un bel campus sportivo, con residenze per gli atleti, per realizzare attività sportive anche di formazione, che richiamino giovani da tutto il mondo".

Giulia Quaggio


Il GAZZETTINO     Giovedi' 6 Dicembre 2007 Edizione Venezia


A Forte Marghera il centro di eccellenza dello sport
Per la prima volta insieme disabili e non. Così la struttura potrebbe vivere per tutto l’anno. Ed essere aperta alla città
Nel 2004 ha collaborato anche CVC, e l'occasione si ripresenta nel 2008. 
La notizia é che l'esperienza Up-Sport é cresciuta a livello nazionale.
« A Forte Marghera il centro di eccellenza dello sport - per la prima volta insieme disabili e non. Così la struttura potrebbe vivere per tutto l’anno. Ed essere aperta alla città» Il sogno fa un altro passo avanti.

E non da poco perchè sia il Ministero dello sport che il Ministero alla pubblica istruzione hanno acceso un riflettore su Forte Marghera. 
Ma il più interessato è il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli, deciso a fare di Forte Marghera l'unico centro in Italia di preparazione per atleti disabili e non. "E questa è una assoluta novità - spiega Oddino Franceschini (nella foto) che è l'anima di questa idea per la rivitalizzazione di Forte Marghera, idea che oggi presenterà agli studenti di Architettura per la conservazione - Finora infatti si è badato a separare i due mondi. Da una parte gli sportivi normali, dall'altra i disabili. E addirittura si è fatto fatica a capire che non solo i due mondi sono compatibili, ma che addirittura sono complementari. Noi a Mestre abbiamo toccato con mano la bontà di questi principi. Mi viene in mente un ragazzo distrofico, con un visus del 50 per cento, che ha iniziato a vogare con i compagni di scuola e adesso è diventato fortissimo. Pensare che all'inizio quasi non riusciva a muovere le braccia e adesso all'Idroscalo di Milano ha vinto la gara in kayak sui mille metri. Quel che voglio dire è che abbiamo l'occasione di vincere il pregiudizio mettendo in piedi un centro sportivo unico al mondo - e unico anche in Italia - per gli sport acquatici. 
A Roma Pancalli ha appena dato il via ai lavori per un mega centro che, adottando questa filosofia, abbraccia tutti gli sport e mette insieme disabili e non. Noi qui possiamo aggiungere gli sport acquatici. Con, in più il richiamo di Venezia. E vuol dire avere a disposizione, dentro il Forte, l'edificio Palmanova - quello che una volta era l'officina del Forte - e gli edifici che si trovano a ridosso del canale interno al Forte. Diciamo che andremmo ad occupare un terzo dell'area con palestre, sala conferenze, aule di studio e un deposito per le canoe. Più la foresteria, i centri di accoglienza, le biblioteche. L'idea base è di concentrare qui l'eccellenza della ricerca e dello studio in campo sportivo. Con la collaborazione del Comitato paralimpico, ma anche dei ministeri". Del resto Franceschini può dimostrare di aver visto giusto quando sette anni fa ha iniziato a portare i ragazzi delle Medie Superiori a conoscere la laguna. Li ha imbarcati su canoe e piroghe, su sandoli e mascarete e con l'aiuto delle remiere di Punta San Giuliano li ha portati a vogare. Dai ragazzi delle Superiori alle medie e ora alle elementari e addirittura alle materne, il passo è stato logico. Così come il coinvolgimento dei ragazzi disabili. In barca chi è in carrozzina è subito a suo agio e spesso impara a governare canoe e barche a vela come, se non meglio, dei coetanei che hanno due gambe e due braccia sane. "E' una esperienza entusiasmante questa di utilizzare lo sport come collante tra giovani e come terapia vera per tutti. Non c'è niente di più sano - dice Franceschini - E penso che Venezia sia perfetta per questo ribaltamento di filosofia che è necessario introdurre nello sport e nella scuola, anzi nell'intera società. Perchè Venezia è la città con più barriere architettoniche al mondo, se ci si va a piedi o in carrozzina, ma se vai in barca.."

Oddino Franceschini ha ricevuto il via libera dai Ministeri e dal Comitato paralimpico e adesso sta cercando di trovare "sponde" all'Università di Venezia che da sempre guarda con grande attenzione al polmone verde del Forte, che si trova a due passi dalla sede universitaria di via Torino. All corso del prof. Gianni Vio, Franceschini ha chiesto la progettazione di un recupero e riutilizzo del Forte, che vada anche oltre il progetto che ha steso Franceschini con gli architetti Alessandro Bellinato e Sabrina Dogà. 
Tra l'altro questa è una operazione che verrebbe fatta, per il Comune a costo zero, con i finanziamento di Roma - 1 milione e 300 mila euro. Non solo, una parte di Forte Marghera - i due terzi - resta libera per le fiere campionarie e la presenza dell'Università dello sport garantirebbe quella presenza continua e che è indispensabile per tener vivo il Forte e, soprattutto, per tenerlo aperto alla città.
Maurizio Dianese