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«Il Pupparino Celeste»

Letto mai un racconto sulla voga veneta d'oggi ?
Marco - il protagonista - scopre la voga per caso, s'iscrive a una Remiera, incontra Cate - anzi, si scontra! -
e inizia una stagione che si conclude epicamente in Canal Grande. 

2019: Testo in corso di pubblicazione !

Vuoi conoscere attraverso il giovane Marco
 il mondo della Voga Veneta Veneziana d'oggi?
Potrai riconoscere i personaggi, i luoghi, i termini e persino un po' di dialetto venessian.


Se già sai tenere il remo in forcola potrai sicuramente impararne qualcuna in più, e il 5 Settembre, in Canal Grande, avrai la possibilità di vivere la Regata Storica come mai ti saresti sognato. 

E' on line, e scaricabile in modalità .pdf, il racconto breve di Antonio Padovan, scrittore per passione della voga e dello straordinario ambiente lagunare.
Di Antonio, su questo sito web, conosciamo già il testo della guida 
Le vie d'acqua di Cavallino Treporti ed ora, attraverso i personaggi di Marco, Cate, Giovanni e Jacopo, andremo un po' a conoscere la vita delle remiere e dei tanti domestici "mondi" che formano il popolo d'acqua veneziano, strenuo innamorato della propria inimitabile e magica Venezia.

  
Sicuramente qualcuno comincerà con l'eccepire che era preferibile chiamare la barca "puparìn" anziché "pupparino": é uno dei "problemi" di Venezia. Chiediamo venia, e lasciamo il campo a Marco !

                                                                                                            ByRevi


Il pupparino celeste
 

Storia (veneziana) di voga e di amicizia

Dall'Autore 

Avvertenze al Lettore 

 

Desidero prima di tutto precisare che le persone e i fatti di cui si parla  nel racconto sono tutti assolutamente inventati, a eccezione dei campioni del remo Ciaci, Strigheta, i cugini Vignotto e D’Este, cui si accenna di sfuggita. E’ vero che ho chiamato i personaggi con alcuni dei cognomi più frequenti in ciascuna delle isole della laguna, ma ogni eventuale altra coincidenza con persone reali assicuro che è assolutamente casuale.

 

Racconto la storia di due amici che con impegno e coraggio si preparano per partecipare alla Regata Storica, com’è il sogno di tanti ragazzi di Venezia e delle isole della laguna, e racconto un po’ anche il mondo delle nostre “remiere”, di cui faccio parte anch’io, essendo presidente della Remiera Cavallino.

Ho iniziato a scrivere questa storia diverso tempo fa, raccontando all’inizio solamente della Regata Storica vogata dai due protagonisti, perché quello che mi interessava di più era il puro gesto sportivo e forse perché desideravo vivere anch’io, seppure solo immedesimandomi nei personaggi, quell’esperienza che mi figuro straordinaria e indimenticabile.

Allora le conoscenze tecniche e le esperienze agonistiche a mia disposizione non andavano oltre quelle di un poco attivo socio di remiera (i presidenti di solito vogano poco) e ho quindi cercato di arricchire il mio bagaglio culturale sulla voga alla veneta vogando e ascoltando e interrogando chi ne sapeva più di me.

A dire il vero non è stato tanto difficile, perché quello della voga è uno sport anche molto parlato, nel senso che i regatanti amano tantissimo raccontare delle loro regate, di cui ricordano anche a distanza di anni ogni più piccolo particolare. E’ vero poi che raccontando di questo sport  ci si imbatte inevitabilmente in scuole di pensiero diverse, e sono quindi sicuro che qualcuno storcerà il naso leggendo qualche passaggio del racconto, ma va bene così.

Certo l’esperienza diretta è tutta un’altra cosa, però io ragionevolmente non potevo più aspirare a partecipare alla Storica, neanche allenandomi tutti i giorni per una vita, e dovevo quindi accontentarmi dei racconti di chi quell’esperienza l’aveva vissuta.

Il risultato comunque non mi dispiaceva e ho chiesto a qualche amico di leggere il racconto, ricevendo per lo più incoraggiamenti e l’invito ad ampliarlo, per renderlo più interessante anche a un lettore che sa poco di voga. Cosa che ho fatto raccontando l’arrivo in “remiera” di uno dei due protagonisti, i suoi incerti inizi, il suo rapporto con l’anziano istruttore, un’amica e gli altri soci. 

Mi sono un po’ divertito, insomma, a raccontare bonariamente vizi e virtù del nostro ambiente,  sperando che nessuno se la prenda (a ogni buon conto indico sotto la mia mail).

Sempre incoraggiato da questi amici, ho poi proposto la pubblicazione della mia storia sul bel sito web del Circolo Velico Casanova, che molto gentilmente ha accettato. 

Non mi resta altro da dire che mi auguro possa piacere e magari servire a convincere qualcun altro, ragazzi soprattutto, a praticare questo sport che è bellissimo e si pratica da noi in un ambiente naturale straordinario come è la nostra laguna.

 

Antonio Padovan 
(antonio.padovan@libero.it)

 

Non ho nulla in contrario alla riproduzione per scopi non commerciali del racconto, purché naturalmente ne appaia la paternità e me ne sia data notizia.     



Marco, da un disegno di Luca Resto 
[idem disegno di sx]

 

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                                                                                                                                           byRevi 26.8.2010  agg 15.2.2015