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14 Ottobre 2010
La Salvaguardia contro il TAV in gronda
Parere all'unanimità avverso
la possibilità del percorso ferroviario sotto al
Parco San Giuliano e fino a Tessera
 

Cos'é la Gronda ? - Tesi di laurea
 
Il Paesaggio della Gronda
della Laguna Nord
 
Un importante contributo per conoscere e comprendere il valore di un territorio unico.

La Tesi di Alberto Sciretti


     VENERDÌ, 15 OTTOBRE 2010  - Pagina 3 - Primo Piano

 

Dopo Quadrante di Tessera e Veneto City, nel mirino la linea su cui Zaia e Tondo si sono accordati a Trieste

La Salvaguardia: anche la Tav va bloccata

 

Un altro altolà, questa volta per il tracciato «balneare» dell’Alta Velocità


 VENEZIA. L’Alta Velocità corre su un binario vietato. 
L’accordo ieri tra i presidenti di Veneto e Friuli per il tracciato «balneare» della Tav è in rotta di collisione con il parere espresso proprio nelle stesse ore dalla Commissione di Salvaguardia. Organo previsto dalla Legge Speciale - e presieduto dal presidente della Regione Luca Zaia - che in molti vorrebbero abolire. Ma che ha sfornato pareri a volte contestati ma sempre rispettati dalla Regione.
Stavolta il documento sfornato dalla commissione e approvato al’unanimità non lascia spazio a interpretazioni. 
Si tratta di 23 prescrizioni tassative per l’entrata in vigore del Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale approvato dalla Provincia. 
Una sorta di grande Piano regolatore del territorio e dei suoi usi futuri. 
Al punto 22, dove si parla di Tav, l’indicazione non lascia spazio a interpretazioni diverse. 
«Va stralciata», si legge nel documento finale, «l’ipotesi di tracciato ferroviario Alta Capacità-Alta Velocità lungo il margine della gronda lagunare, fascia di altissima fragilità e vulnerabilità ambientale e paesaggistica tutelata dal Palav». 
Nel territorio della provincia di Venezia, dunque, quel tracciato non si deve fare. Mentre vanno valutate «le altre due ipotesi della proposta del Piano regionale dei Trasporti del 2004, come il percorso ferroviario dei Bivi o preferibilmente con fermata passante interna, lungo la linea ferroviaria venezia-Trieste. Un sasso lanciato nel mare delle alleanze in Regione. Già la settimana prossima, in commissione Urbanistica, il documento sarà esaminato dalle forze politiche. Le opinioni sono molto diverse, anche all’interno della stessa maggioranza Pdl-Lega, dove non tutti vedono con favore il tracciato che potrebbe portare problemi al veneto Orientale. «Un errore», dice senza mezzi termini la segretaria regionale del Pd Rosanna Filippin. 

  
Il presidente del Porto Paolo Costa plaude, il governatore Zaia si dice favorevole a una stazione che serva tutte le spiagge. 
Quanto al tracciato che molti sindaci non vogliono, Zaia promette che «ci sarà un confronto con gli enti locali, ma che l’opera si dovrà fare». Resta da vedere, appunto, quale sia il tracciato migliore. Secondo la Salvaguardia, una volta tanto unanime, quello di gronda è un percorso che potrebbe produrre «danni ambientali». 
   

A votare il testo esponenti di aree politiche e tecniche molto diverse. «Forse perché l’elaborazione è stata fatta in positivo, proponendo soluzioni», spiega Stefano Boato , docente Iuav, ambientalista storico rappresentante in Salvaguardia del ministero per l’Ambiente, «si indica come riqualificare il territorio con interventi per uno sviluppo compatibile. Evitando il consumo di suolo e nuove strade inutili».
Un parere destinato a tener banco nell’agenda politica delle prossime settimane. Anche perché - fanno notare i tecnici - le prescrizioni per le future opere che interesseranno il territorio della provincia veneziana sono state approvate con il voto favorevole delle Soprintendenze. Più difficile sarà dunque presentare progetti di segno diverso, sapendo quali siano le linee di tendenze degli organi di tutela del ministero dei Beni culturali. Oltre al «no» all’attuale tracciato della Tav la Salvaguardia ha anche invitato la Regione a fare presto per il completamento dell’Sfmr, la ferrovia metropolitana regionale, istituendo le nuove linee per Chioggia e Piove di Sacco.
 


   

  Venerdì 15 Ottobre 2010, 

Il tracciato della Tav continua a far discutere. 

E non solo per il suo tratto litoraneo, ma anche per quello mestrino. 
A sollevare preoccupazioni sull’ipotesi di
un tunnel che dovrebbe correre nell’area delle risorgive, sotto il Forte e il parco di San Giuliano, fino a raggiungere la fermata di Tessera, è la commissione regionale di salvaguardia. 

  
Nell’ultima seduta ha approvato, all’unanimità, un articolato documento di prescrizioni a quel piano territoriale di coordinamento provinciale che ha iniziato il suo iter in Regione.
Un parere consuntivo, va detto, ma dai contenuti per certi aspetti dirompenti in termini di consumo del suolo, infrastrutture, laguna. 
E tra i tanti punti, c’è anche quello dedicato all’Alta velocità. 

Ebbene, a sentire i commissari, andrebbe stralciata l’ipotesi di un tracciato lungo la gronda lagunare, perché l’area è troppo fragile da un punto di vista ambientale e paesaggistico. 

A preoccupare i commissari è la stessa realizzabilità di un’opera di una certa complessità in un’area così ricca d’acqua. Di qui il suggerimento, in vista di una scelta definitiva, di valutare le altre due ipotesi fatte, a suo tempo, dal Piano regionale dei trasporti 2004-5: quello del percorso dei Bivi, o meglio ancora - sempre nella valutazione della salvaguardia - lungo la linea per Treviso o Trieste. 

Un parere consultivo, si diceva, ma che comunque farà discutere visto che a votarlo sono stati tutti i commissari.
Ieri, intanto, è continuato il dibattito sull’altro tratto della Tav, quello litoraneo. 

A Musile di Piave il gruppo consiliare di centrosinistra ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente che si annuncia incandescente, con l’ex sindaco Valter Menazza che accusa pesantemente la Lega Nord e contesta il sindaco Gianluca Forcolin per non essersi opposti a questa ipotesi. Al contrario, il sindaco di Meolo, Michele Basso , è favorevole al tracciato basso, rispetto a quello lungo l’autostrada che avrebbe sacrificato numerosi insediamenti. Naturalisti mobilitati, infine, a San Donà di Piave. 

Per il presidente dell’Associazione naturalistica sandonatese, Michele Zanetti, «un’altra sciagura sta per abbattersi sul Veneto Orientale. Per risparmiare mezz’ora tra Venezia e Kiev si vuole sacrificare l’integrità delle nostre campagne e dei nostri paesaggi con un terrapieno longitudinale alto 10 metri sul piano campagna».

 

La Nuova Venezia 

   

Il Gazzettino


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Venezia Linea di Gronda
Mostra e Incontri 
dal 6 al 12 Giugno 2006 in p.ta San Giuliano
 

 

                                                                                                                                           byRevi 21.10.2010